"I politici non si ammazzano mai". Ma siamo sicuri che questa roba si possa ancora chiamare provocazione? L'ultima follia di Beppe Grillo gioca con la depressione e il suicidio, maneggia la morte come se fosse una cosa qualunque da recapitare in busta chiusa a chi sta antipatico. Ed è un po' di tempo che il predicatore genovese sbaglia il timing delle sue esternazioni e la battuta, si sa, è tutta una questione di momenti. Basta non azzeccare l'attimo giusto e la boutade si trasforma in un calcio sotto la cintola. Prima il commento infelice sugli attentati alle sedi di Equitalia ("Bisognerebbe capirne le ragioni") e ora, sul settimanale scaricabile dal suo blog, si rammarica del fatto che tra i politici il suicidio non sia diffuso. Una battuta, dirà qualcuno, magari una "belinata" buttata lì per far caciara. Il problema è che qualcuno lo prende anche sul serio. Ieri una nuova lettera di minacce è arrivata alla sede casertana di Equitalia. Indovinate un po' a chi inneggiava l'anonimo mittente della lettera? Sì, proprio a lui: a Beppe Grillo e alle sue posizioni sui pacchi esplosivi recapitati alla società per la riscossione dei tributi.
L'editoriale, a firma Beppe Grillo, va dritto al sodo: "Imprenditori, disoccupati, pensionati, si danno il turno. Mentre fra i politici non si ammazza nessuno". Lo spunto del commento del leader dei "Cinque stelle" parte dai drammatici fatti di cronaca di questi giorni: la crisi economica diventa anche in crisi umana e personale quando il portafogli si sgonfia prima della metà del mese.
"È iniziato ufficialmente l’anno dei suicidi. Ogni giorno si ammazzano almeno due persone. Si danno il turno pensionati, disoccupati e imprenditori. Di solito si impiccano o si buttano dalla finestra. I più facoltosi si sparano nel proprio ufficio e quelli veramente disperati si accoltellano al cuore per strada". Poi parte la bordata condita con una punta di rammarico: "È un morbo che colpisce tutte le categorie sociali, dal nord al sud del Paese, tranne una, quella dei politici".
Non è una battuta lanciata per caso tra una riga e l'altra, Grillo insiste: "A quando risale l’ultima dipartita spontanea di un senatore o di un deputato? Abbiamo i parlamentari più pagati e più longevi del mondo.
Sarà una coincidenza? I poveri e i falliti si ammazzano, per i ricchi e i potenti è più difficile, ma capita, per i politici italiani è impossibile. Ogni tanto però anche a loro capita di sentirsi un po' giù, allora prendono l'aereo e partono per le Maldive". Diventerà l'ultimo tormentone grillino?
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