Ci mancava solo questa: Coco Chanel, vero nome Gabrielle Bonheur Chanel, fu una spia nazista. Lo scrive in una biografia, uscita negli Stati Uniti, il giornalista americano Hal Vaughan, tornando con particolari inediti sulle voci che vogliono la celebre stilista francese complice del Terzo Reich. Dice di aver consultato numerosi archivi francesi, inglesi, tedeschi e americani e di essere certo del collaborazionismo di Coco.
Nel libro «Sleeping with the enemy, Coco Chanel's secret war»' («A letto con il nemico - La guerra segreta di Coco Chanel»), l'autore afferma che nel 1940, a 57 anni, la Chanel sarebbe stata reclutata dall'Abwehr, il servizio d'intelligence militare tedesco, con scopi difensivi. Da quel momento sarebbe diventata l'agente F-7124, nome in codice «Westminster», dal nome del suo ex amante e amico, il Duca di Westminster. Per l'Abwehr la stilista avrebbe effettuato missioni in Spagna, in particolare nell'agosto del 1941, assieme a un altro agente, il barone Louis de Vaufreland, incaricato di reclutare nuove spie. Sempre secondo il volume risale ad allora l'inizio della sua lunga relazione con l'ufficiale tedesco e agente nazista, il barone Hans Gunther von Dincklage, detto «Spatz». La stilista, secondo l'autore, sperava così di ottenere la liberazione di un nipote, Andrè, imprigionato in un campo tedesco. Ma anche di assicurarsi, grazie ai suoi contatti con i nazisti, il controllo della società che ha creato il famoso profumo Chanel e di cui possedeva solo una piccola parte.
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