Da lunedì «L’Antipatico» torna e raddoppia

da Milano

Da lunedì riparte e raddoppia. La trasmissione L’antipatico del direttore del Giornale Maurizio Belpietro si lancia in una nuova sperimentazione. Andrà in onda, tutti i giorni dal lunedì al venerdì su Retequattro, con un doppio appuntamento: alle 19,35, al termine del Tg4 di Emilio Fede, ci sarà un faccia a faccia tra il direttore e un ospite della durata di dieci minuti. In sostanza con la stessa formula che Belpietro usò nei primi tempi della sua trasmissione. Di seguito, alle 23, un altro approfondimento sempre sullo stesso tema trattato nel programma precedente. Però nella versione scelta dall’Antipatico negli ultimi mesi: alcuni servizi realizzati dai giornalisti del programma e più ospiti in studio che dialogano con il direttore.
Le ragioni della nuova formula? «Abbiamo voluto tentare un esperimento - spiega Belpietro - per testare il gradimento del pubblico in un’ora meno notturna. Vedremo se porterà frutti e, nel caso ottenessimo buoni risultati, potremmo decidere di spostarci completamente dopo il Tg di Fede. La sperimentazione durerà qualche settimana».
Un orario non facile, visto che a quell’ora, le 19,30, la concorrenza di giochini e quiz sugli altri canali è forte. «Sì, però, in quei minuti, non ci sono programmi di approfondimento sugli altri canali, tranne i servizi regionali del Tg3. Allo spettatore potrebbe far piacere approfondire le notizie già a quell’ora».
La trasmissione di Belpietro manterrà quello stile veloce, aggressivo e pungente che la caratterizza. Nel suo studio, nei due anni e mezzo di vita, sono passati decine di personaggi del mondo della politica, dello spettacolo, dello sport, da Barbara Contini ad Adriano Sofri, da Asia Argento a Patty Pravo, sottoposti dal direttore del Giornale a raffiche di domande. «Mi rimarranno sempre impresse le interviste che feci a due terroristi - ricorda Belpietro -: a uno chiesi quanti ergastoli avesse rimediato, e rimase un attimo a pensarci, particolare che mi colpì molto; un altro invece, per le cose che aveva vissuto nella sua esperienza.

Parlando di interviste più leggere, ricordo Al Bano che a un tratto si alzò e se ne andò per non rispondere a domande sempre più incalzanti, e questo la dice lunga sull’atteggiamento di questi personaggi che pure dovrebbero essere abituati a domande di questo tipo».

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