Economia

Luxottica riconquista Armani Via a nuova licenza dal 2013

Luxottica riconquista Armani Via a nuova licenza dal 2013

Luxottica riconquista Armani. Il gruppo di Del Vecchio e la griffe milanese hanno firmato una lettera di intenti propedeutica a un accordo di licenza esclusiva decennale per il design, la produzione e la distribuzione in tutto il mondo per le collezioni di occhiali da sole e da vista a marchio Giorgio Armani, Emporio Armani e A/X a partire dal 2013.
Si chiude così la parentesi, durata dieci anni, in cui gli occhiali firmati Giorgio Armani - che peraltro è il secondo azionista del colosso di Agordo con il 4,9% - sono stati prodotti da Safilo: il mercato, d’altra parte, scommetteva da un pezzo sul ritorno dello stilista alla collaborazione con Luxottica, riproponendo un’esperienza durata dal 1988 al 2003. Tanto che già da fine settembre il titolo aveva iniziato a guadagnare terreno, e quando ieri mattina Safilo ha annunciato che la licenza non sarebbe stata rinnovata a fine 2012, Luxottica è schizzata del 3 per cento, chiudendo poi a più 1,35 per cento. «Nel 1988 abbiamo avviato insieme a Giorgio Armani una grande storia di successo: insieme abbiamo trasformato gli occhiali da semplice strumento funzionale a indispensabile accessorio di moda e tendenza. Armani è sinonimo di eccellenza del made in Italy e di valori che si sposano perfettamente con quelli di Luxottica. Siamo quindi contenti di poter riprendere insieme un cammino che, siamo certi, porterà grandi soddisfazioni a entrambe le società», ha commentato Andrea Guerra, Ceo di Luxottica. Parole in cui Giorgio Armani si riconosce completamente, tanto da non aver voluto aggiungere alcun commento ufficiale. Relegando così definitivamente tra gli scheletri del passato quel divorzio che dieci anni fa aveva interrotto clamorosamente un matrimonio che sembrava inossidabile, basato sulle cifre ma anche sulle idee.
Ventitre anni fa, Re Giorgio e il gruppo di Leonardo Del Vecchio hanno infatti inventato una novità assoluta: l’occhiale firmato, ovvero la trasformazione di una protesi sanitaria in irresistibile oggetto del desiderio. Dire che sia stata un’idea di successo è fin troppo facile: basta guardare le vetrine di un negozio di ottica e contare quante griffe espongono le rispettive linee di occhiali per capirlo. Molte di queste sono nel portafoglio di Luxottica, altre sono prodotte da Safilo, che ieri ha dovuto rinunciare ad Armani ma afferma, nella stessa nota con cui comunica l’addio, di avere altre frecce al proprio arco, nuove licenze comprese.

Il mercato ci crede, tanto che il titolo del gruppo - controllato dagli olandesi di Hal - ha chiuso in rialzo del 10,35 per cento.

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