Polverone in consiglio regionale per la querela che il direttore generale dellUmberto I Ubaldo Montaguti ha sporto contro il consigliere regionale di An Tommaso Luzzi. Ad aprire la vicenda, in apertura dei lavori del consiglio regionale, è stato proprio Luzzi riferendosi alle sue affermazioni nel corso della trasmissione «Grandangolo» trasmessa su «RaiUtile» nel 2007. «Le mie parole - ha detto Luzzi - furono critiche riguardo la condotta di Montaguti dal giorno della nomina a direttore generale dellUmberto I e, in particolare, per il fatto che sua moglie, la dottoressa Celin, sia stata distaccata presso lo stesso Policlinico di cui il marito è direttore generale. Lo dissi perché tutto ciò appariva, e tuttora appare, in tutta evidenza, una situazione di incompatibilità». «Come può Montaguti far valere nei confronti di sua moglie la gerarchia, il rigore e limparzialità che la sua carica di controllo dirigenziale richiedono?», si è domandato il consigliere.
«Sappia Montaguti - ha concluso Luzzi che ha chiesto a Milana e a Marrazzo un intervento di assoluta fermezza sulla vicenda da lui denunciata - che non rinuncerò mai, quale consigliere regionale eletto dal popolo, a esercitare le mie prerogative di rappresentante degli eletti e di continuare a chiedere conto, nelle forme che riterrà più opportune, delloperato dello stesso Montaguti, informandone la pubblica opinione».
A prendere la parola nel corso dei lavori, sono stati i capigruppo di An e Fi, Antonio Cicchetti e Alfredo Pallone, il consigliere regionale socialista Donato Robilotta e il consigliere di An Luigi Celori e il vicepresidente del consiglio regionale Bruno Prestagiovanni (An). «La democrazia è forte quando è forte il controllo dellopposizione» ha detto Pallone. «La vicenda del Policlinico è una vergogna che non possiamo tollerare», ha sottolineato Cicchetti. Per Robilotta «è inammissibile che un consigliere regionale venga querelato per cose dette nelle sue funzioni».
«La querela di Montaguti nei confronti del collega e amico Tommaso Luzzi, al quale va tutta la mia solidarietà, rappresenta un duro attacco alla libertà di espressione quale prerogativa dei consiglieri regionali nellesercizio delle loro funzioni» aggiunge il capogruppo regionale dellUdc Massimiliano Maselli -. Se Montaguti pensa, in questo modo, di mettere il bavaglio o peggio ancora intimidire chi ha il diritto di esercitare una funzione di controllo ed eventualmente di denuncia su chi come lui ricopre incarichi di rilevanza pubblica che dipendono dalla Regione, si sbaglia di grosso».
«Ci sono interrogazioni che attendono risposta da oltre un anno.
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