M4 Linate-Forlanini, i ritardi del Comune ci costeranno 50 milioni per sole tre fermate

Il ritardo sull’avvio dei lavori di M4, che avrebbe dovuto collegare Linate a San Babila? Costerà alla collettività 50 milioni di euro. Non solo, le fermate che verranno realizzate per Expo saranno 3 invece delle 21 del progetto originario (Linate -Lorenteggio) e delle 8 del progetto rivisto (Linate - San Babila). È «inaccettabile» - attacca il capogruppo del Pdl Carlo Masseroli - che il Comune finanzi con 50 milioni un ritardo di cui è responsabile».
Il tempo stringe e i lavori non sono ancora iniziati. La posta in gioco è altissima: si rischia di non avere il collegamento dall’aeroporto di Linate al sito Expo. Per scongiurare una «figuraccia» planetaria è necessario dare un’accellerata, rinforzando le squadre, i turni di lavoro, i macchinari e, di conseguenza, dare un contributo «extra» alle imprese vincitrici dell’appalto. Se l’Ati, l’associazione temporanea di imprese guidata da Impregilo, aveva chiesto al Comune un contributo di 100 milioni per la realizzazione di una doppia galleria dallo scalo milanese alla fermata di Dateo, o per costruire in tempo le tre fermate da Linate a Forlanini FS, dove passerà il passante che porterà al sito espositivo di Rho Pero, Palazzo Marino ha optato per la seconda ipotesi, stanziando, ieri con una giunta straordinaria, un contributo di 50 milioni di euro. Finanziamento che sarà recuperato allungando i tempi di concessione (il contratto con le imprese che hanno vinto la gara per l’opera in project financing è di 30 anni). «La diminuzione delle tempistiche ha portato a un costo aggiuntivo - spiegano dal Comune - per maggiori opere e oneri, questi ultimi dovuti all’incremento di risorse umane e strumentali, per complessivi 50 milioni di euro, di cui 2/3 a carico del Comune e 1/3 a carico di ATI Impregilo, in linea con le quote di partecipazione della costituenda SPV Linea M4 Spa». Due le tranche di spesa: 24 milioni, riconosciuti in corso d’opera in base al rispetto del cronoprogramma, 26 milioni al raggiungimento dell’obiettivo Expo. Sia in un caso sia nell’altro, il nuovo contratto prevede forti penali (le più alte consentite per legge, corrispondenti all’1 per mille per ogni giorno di ritardo), qualora non venissero raggiunti gli obiettivi.
«La partenza dei lavori, a cura di ATI Impregilo Spa - spiega una nota ufficiale di Palazzo Marino - aveva subito ritardi di oltre un anno a causa di ricorsi giudiziali ed è per questo risultata necessaria una compressione dei tempi di realizzazione, perché la prima parte della linea sia pronta e operativa per Expo 2015». Dopo l’aggiudicazione della gara la cordata di imprese guidata dalla Pizzarotti, seconda classificata, ha impugnato il bando davanti al Tar: il 19 gennaio il tribunale amministrativo ha confermato la regolarità della gara, il 10 febbraio il Consiglio di stato ha rigettato l’istanza di sospensiva cautelare dell’Ati guidata dalla Pizzarotti, dando il via libera ai lavori.
Una versione che non convince l’opposizione: «Come è noto - il senso dell’interrogazione che Masseroli ha presentato in consiglio comunale - bastava partire a febbraio-marzo per completare per tempo la tratta Linate - Forlanini.

Il contenzioso si era chiuso a novembre. L’amministrazione avrebbe potuto portare avanti la progettazione definitiva, perché non è stato fatto? E come ci garantiamo da eventuali ricorsi del secondo classificato al bando?».

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