Maurizio Acerbi
Prosegue, alla Cineteca Italiana, la rassegna dedicata al geniale Orson Welles, in occasione dei ventanni della sua scomparsa, avvenuta nellottobre del 1985.
Una vita artistica tormentata, allinsegna della solitudine, osteggiata dalla Hollywood che contava, indispettita dallanticonformismo di unopera che usciva dai canoni tradizionali. Non a caso, Welles preferì lasciare, per un certo periodo, quella America in cui non si riconosceva, per adattarsi, in Europa, a fare lattore pur di guadagnare il denaro necessario per portare avanti i suoi coraggiosi progetti.
Un «sacrificio» per modo di dire visto che il creatore di Quarto potere finì per lavorare con registi come Chabrol, Pasolini, Reed, Gance. Il suo rientro in patria fu accolto apparentemente bene anche se nessuno si offrì di fargli girare un film. Colpa di un carattere che non scendeva a compromessi, che lo portava ad un inevitabile isolamento, caratteristica poi trasposta in molti dei tragici protagonisti delle sue pellicole.
Del resto, Welles non fece nulla per ingraziarsi lestablishment; definì Rossellini un dilettante, Fellini un provinciale con poche cose da dire, Antonioni un noioso, salvando dalla graticola solo il «suo» Vittorio De Sica. Riscrisse il linguaggio cinematografico, spazzò via i vecchi impianti figurativi, rinnovò la settima arte. Nel ricco calendario assemblato dalla Cineteca Italiana, il cinefilo milanese potrà gustarsi praticamente il meglio della sua cinematografia.
Stasera, ad esempio, è in cartellone Macbeth il primo dei grandi film shakespeariani portato a termine da Welles, girato a basso costo e in 27 giorni. Ossessionata e visionaria la sequenza delle streghe nei titoli di testa, probabilmente memore del Macbeth woodoo allestito in teatro da Welles nel 1936.
La rassegna prosegue, domani, con La signora di Shanghai, sabato con Il terzo uomo recentemente riproposto sul grande schermo, domenica con Il processo.
La prossima settimana, che è anche quella conclusiva, saranno proiettati, il 25 Falstaff, il 26 Quarto potere che resta ancora uno dei film più studiati nelle università di tutto il mondo, il 27 con Lorgoglio degli Amberson, per chiudere domenica 28 con una doppia programmazione. Alle 21.30 si partirà infatti con Otello cui seguirà Terrore sul Mar Nero, film non firmato da Welles come regista, ma di cui, come risulta dallo stile, fu leminenza grigia.
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