«Macché paura, valiamo il doppio»

Senatore Enzo Ghigo, in Piemonte l’hanno fatta fuori a favore di Roberto Cota.
«Se le dico che il Pdl sosterrà con forza Cota mi deve credere. Certo, come partito maggiore della coalizione ci eravamo detti pronti a presentare un nostro candidato».
Cioè lei.
«Sì, ma il tavolo nazionale ha dato la presidenza alla Lega in base agli equilibri nazionali e noi rispettiamo la decisione».
Dica la verità: se il centrodestra avesse fatto le primarie Cota avrebbe vinto?
«Mi pare che il centrosinistra abbia già i suoi problemi con le primarie. Chi può dirlo? I sondaggi mi danno in pole position in quanto a notorietà. È naturale, ho governato il Piemonte, credo bene, per dieci anni. Ma Cota ha tutto il tempo per farsi conoscere e apprezzare».
Cota ha detto: Ghigo ha già dato per 10 anni. Si è offeso?
«No, perché? Roberto ha riconosciuto il mio ruolo. Se riconquisteremo la Regione, e sono convinto di sì, sarà una naturale continuità con i miei precedenti governi e il Pdl avrà un ruolo preponderante in giunta».
Dice Casini che il Pdl al Nord si è svenduto alla Lega.
«Casini spieghi ai suoi l’alleanza con la zarina Bresso».
Davvero potete fare a meno dell’Udc?
«Penso che molti elettori Udc non si riconoscano nella linea ultralaicista di Bresso & C, è come unire il diavolo con l’acqua santa. Nel segreto dell’urna sapranno fare la propria scelta».
Intanto la Lega punta al sorpasso sul Pdl.
«Qui il Pdl ha percentuali doppie rispetto alla Lega. Alle Europee ci siamo affermati come prima forza in tutte le otto province, compresa la rossa provincia di Torino. E intendiamo restarci, se possibile migliorando».
Vede che siete in competizione?
«La competizione c’è, ma sana e leale, per sconfiggere la sinistra. Saremmo sprovveduti se ci comportassimo diversamente, ma non lo siamo. Mi creda».
Se lo dice lei...
«Ma se ho persino ideato il famoso manifesto di Cota e me, penso il primo del genere nella storia della comunicazione politica, quando ancora non si sapeva chi fosse il candidato».
Cosa deve fare il Pdl per non farsi rubare voti?
«Mantenere la coerenza, dalla Tav ai valori etici. Siamo l’unico vero grande movimento di “popolo” del centrodestra».
La Lega è più radicata di voi.
«Sfatiamo il luogo comune che solo la Lega è presente sul territorio. In Piemonte il Pdl ha superato persino il movimentismo che storicamente caratterizza la sinistra».
Siete la regione più risorgimentale d’Italia, ma Cota se ne va in giro dicendo che Cavour non voleva l’unità.
«È facile strumentalizzare. Cota ha auspicato che il 150° anniversario non sia occasione per eventi costosi ed elefantiaci».
E lei è nel Comitato per le celebrazioni.
«Come rappresentante del governo ho cercato di ottenere finanziamenti importanti, senza sprechi. E poi il 150° può essere un’opportunità per valorizzare le identità locali».
Le prese di posizione di Fini sull’immigrazione dirotteranno i vostri voti sulla Lega?
«No, gli elettori Pdl sanno che stiamo conducendo una buona politica sull’immigrazione.

E che sulle legittime posizioni differenti si troverà una sintesi».
Lei nel 2006 rifiutò di candidarsi a sindaco di Torino. Lo farà al prossimo giro?
«Tempo al tempo. Ora ci sono le Regionali. Il ciclo di Chiamparino è ultimato, mai dire mai».

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