Ma tra le macerie c’è anche un miracolo È nata una bimba e l’hanno chiamata Cielo

È nata mentre in Giappone la terra tremava. Ed è nata lì, a Sendai, dove si è abbattuto uno tsunami e dove sulla spiaggia sono stati ritrovati circa 300 cadaveri. È per questo che Hiroshi, cuoco giapponese a Roma, e sua moglie, hanno deciso di chiamare la loro prima figlia Cielo: quasi per augurarle una via di fuga da uno scenario che, al momento, è solo di distruzione.
Hiroshi ha aspettato per ore la notizia della nascita della sua prima figlia. Aveva ricevuto un sms dalla moglie pochi minuti prima che entrasse in sala parto. Aveva scritto: «Ho avuto tanta paura per il terremoto e ancora ne ho, ma sto bene». Poi, più nulla. «Finalmente poco fa è arrivata la telefonata di mia madre da Osaka - spiega Hiroshi - e tramite Skype mi ha persino fatto ascoltare per pochi secondi la voce di mia moglie. Mi ha detto che la nostra bimba pesa 2,6 chilogrammi e che stanno bene. È un miracolo, tra tanta distruzione».

Domani partirà per il Giappone: «So bene che sarà difficilissimo ma farò di tutto per raggiungere Sendai». Poi, ultimo augurio, alla neonata: «Cielo è un nome che ci è sempre piaciuto e non potevamo non sceglierlo in un momento come questo, così la nostra piccola potrà guardare dall’alto tutte le cose brutte».

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