I fratelli Malenotti sono due giovani imprenditori di moda, ma con il cinema nel sangue. Non per nulla hanno conquistato dal Papa Benedetto XVI - a cui hanno donato una giacca, rigorosamente bianca - alle star di Hollywood con il marchio Belstaff, trasformando il classico giubbotto da motociclista in un successo del made in Italy nel mondo. «Siamo onorati di avere vestito tutti i divi - ricorda Manuele Malenotti -, da Leonardo Di Caprio a Angelina Jolie, sia nella vita privata che sugli schermi, in oltre 90 film come Aviator, Harry Potter, La guerra dei mondi, The Tourist, e lelenco potrebbe continuare».
Un marketing insostituibile, capace di trascinare le vendite nei negozi anche in un anno difficile come il 2010, che si è chiuso per Clothing Company (lazienda di Mogliano Veneto, che detiene anche i marchi dabbigliamento Capalbio e Lewis Leathers) con un fatturato in aumento del 6%, a quota 76 milioni di euro, grazie anche alla grande espansione dei mercati esteri, primi fra tutti Gran Bretagna e Stati Uniti. E altri film «vestiti» Belstaff sono in programma, come il nuovo Batman, Mission Impossible IV o lultimo Twilight: ma forse quando saranno sugli schermi il marchio non sarà più italiano. Sono in corso infatti le trattative - anche se cifra e modalità delloperazione sono ancora da definire - tra i Malenotti e il gruppo austriaco Lebelux, holding della famiglia Reimann, per cedere il ramo dazienda con il marchio della Fenice: ennesimo capitolo di una storia che ha già visto molti «gioielli di famiglia» italiani passare in mani straniere, di cui Bulgari, appena acquistata da Lvmh, è lesempio più recente. Comprensibile, quindi, la sfumatura di rammarico nelle parole di Manuele Malenotti: «La possibile cessione fa parte di una ristrutturazione aziendale, in cui loperazione potrebbe essere strategica per una possibilità di sviluppo ulteriore della società. La ricerca di un partner finanziario in effetti era in aria da tempo, dopo che la crisi internazionale degli anni scorsi ci ha imposto lannullamento del progetto di quotazione: abbiamo avuto tantissime offerte, abbiamo alla fine proseguito con questo gruppo austriaco della famiglia Reimann, molto importante e in espansione, con cui potremmo stabilire una forte sinergia industriale. Peccato, certo, che uneccellenza del made in Italy come Belstaff finisca oltre confine. I marchi-simbolo della storia del nostro Paese dovrebbero essere maggiormente tutelati e valorizzati».
Comunque, la vena creativa e imprenditoriale dei Malenotti non è certo esaurita: le idee ci sono, e anche molto concrete, sia sul versante della moda, dove hanno allo studio lacquisizione di altri marchi storici, oltre a quelli attualmente posseduti, sia su quello della comunicazione. E qui entra in campo M Symbol, la società con cui i due giovani imprenditori hanno già realizzato importanti progetti di produzione cinematografica, marketing, design e moda, ultimo esempio la gestione dei brand «Polizia di Stato» e «Unità dItalia».
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