Di lei e della sua gioventù ad Amadora vicino Lisbona, quando ancora si chiamava Maria Teresa Salgueiro, si sa ben poco. La storia incomincia quando quattro musicisti rock decidono di comporre una musica soave che nessuno mai aveva immaginato, e la chiamano «Lombra». È il 1986, e il quartetto formato da Pedro, Gabriel, Rodrigo e Francisco ha bisogno di una cantante. La troveranno nellallora diciottenne Teresa che, durante una nottata per i bar del Barrio Alto di Lisbona, sentono cantare il fado. Da allora Teresa è diventata lanima di quella splendida realtà musicale che si chiama Madredeus, questa sera (ore 21) in concerto per la rassegna «Luglio Suona Bene» nella cavea del Nuovo Auditorium-Parco Della Musica.
Partiamo dal nome: Madredeus, contrazione di Madre de Deus, è il nome del convento, ora teatro, in cui si registrano i primi passi del gruppo, ma è così che si chiama anche uno dei tram che attraversano Lisbona, il cui capolinea si trova proprio presso la chiesa Madre de Deus.
Nell87 il loro nome inizia a circolare, insieme ai primi demo, inviati alle case discografiche e incisi con appena due piste, dal vivo, davanti ad alcuni invitati. Narra la leggenda che per evitare i rumori, i musicisti suonano scalzi, con dei cuscini sotto i piedi, e si interrompono quando nella via passa un tram. Ha quasi unaura di favola, invece, il primo concerto a Lisbona del gruppo, durante il quale un black-out costringe i musicisti a suonare senza amplificazione, obbligando i 1.500 presenti a uno sforzo dattenzione altrimenti impensabile, che regala brividi insperati. Miracoli della musica.
Lispirazione, la radice musicale del cammino dei Madredeus, resta il fado, ma le atmosfere spaziano oltre. Nelle numerose performance allinterno delle cattedrali, il rapporto dei Madredeus con la sacralità diventa tangibile e caratterizza le sonorità dei doppi live Lisboa e O Porto, il celebrato O Espirito da Paz, interamente dedicato alla pace nel mondo, la colonna sonora di Lisbon Story di Wim Wenders, i brani di «Ainda» e del più recente Movimento che ha celebrato il decimo anniversario della formazione portoghese.
Oggi, abbandonati gli sperimentalismi di Madredeus Electronico, lensemble portavoce del moderno folclore portoghese, rinnovato con lingresso di Fernando Judice al basso acustico e Carlos Maria Trindade ai sintetizzatori, torna sulle scene con un progetto, Um amor infinito candidamente avvolto nello spirito della «saudade», una forma di mesta allegria e di tristezza.
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