Madrid - Il tribunale sta chiaramente indicando la responsabilità della cellula di estremisti islamici processati. Il presidente del tribunale Javier Gómez Bermúdez, con i colleghi Alfonso Guevara e Fernando García Nicols, ha letto un riassunto di una ventina di pagine della sentenza. Ha iniziato dando lettura degli elementi chiave del giudizio, la ricostruzione della dinamica degli attentati, le prove considerate valide e le motivazioni della Corte laddove non ha accettato le argomentazioni dei difensori. La Corte giudicante ha anche smontato uno ad uno tutti gli elementi - spesso ancora sostenuti dall’opposizione del partito popolare - che avrebbero potuto collegare le indagini al terrorismo basco dell’Eta piuttosto che all’estremismo islamico. Si attende la pronuncia delle condanne nei confronti dei 29 imputati; per sette di loro la procura ha chiesto 38.656 anni di carcere per appartenenza a organizzazione terrorista, 191 omicidi e 1.824 tentati omicidi.
Assolto Rabei Osman Rabei "Mohammed l’Egiziano" è stato assolto per mancanza di prove quale autore intellettuale degli attentati. È scoppiato a piangere e si è inginocchiato brevemente per una preghiera, Rabei, dopo aver avuto conferma dell’esito del processo. "Assolto, visto? Avete visto?" ha detto Rabei mentre gli agenti di polizia penitenziaria lo riconducevano in carcere. Il tribunale ha invece condannando quali ideatori, esecutori e collaboratori alcuni dei principali imputati al processo per gli attentati, tra cui lo spagnolo Transhorras e l’esecutore Jamal Zougan insieme a Otman Gnaoui che aveva trasportato gli esplosivi. Josè Emilio Transhorras è stato condannato a 35mila anni mentre Jamal Zougan e Otman Gnaoui hanno avuto pene di 40mila anni per l’uccisione di 191 persone e il ferimento, e tentato assassinio, di altre 1841. Il codice penale spagnolo prevede tuttavia un massimo di prigione di 40 anni. Insieme a Mohammed l’Egiziano sono stati assolti invece anche il cognato di Transhorras, Antonio Toro, la sorella di questi ed ex moglie di Transhorras, Carmen Toro, nonché Mohammed Moussaten, Emilio Llano, Javier Gonzalez e Ivan Granados. Tutti sospettati di collusione con la cosiddetta "trama asturiana" per la fornitura di esplosivi alla cellula islamica. Il giudice ha dichiarato colpevoli 21 dei 29 imputati accusati.
Esplosivo Bermudez, nello sgombrare il campo dai dubbi sulle indagini e l’istruttoria, ha affermato che non ci sono dubbi sull’autenticità e la provenienza dello zaino-bomba trovata nel commissariato di Vallecas di Vallecas, la cui disattivazione fu elemento chiave per l’indagine sugli attentati che collega in particolare all’esecutore materiale Jamal Zougam. Secondo il giudice la dinamite degli attentati proveniva dalla miniera "conchita" nelle Asturie, da dove sarebbe stata trasportata a Madrid anche se non è stato possibile determinare con sicurezza la marca commerciale di tale esplosivo usato sui treni.
Risarcimenti Le vittime degli attentati di Madrid dell’11 marzo 2004 saranno risarciti con somme che vanno da 30mila a 1,5 milioni di euro. Lo ha annunciato il presidente del tribunale dell’Audiencia National, Javier Gomez Bermudez.
Zapatero: "Giustizia è fatta" "Oggi si è fatta giustizia" ha detto il premier Josè Luis Rodriguez Zapatero, sottolineando che la sentenza ha portato "all’accertamento imparziale della verità" e invitando tutte le forze politiche all’unità contro il terrorismo.
Mariano Rajoy, leader del Partito Popolare (PP, opposizione di centrodestra) ha detto che "rispetta" la sentenza del tribunale ricordando che i responsabili furono arrestati "in un tempo record" durante il governo di Josè Maria Aznar.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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