Lo spiega nei comizi pubblici, lo ripete negli spot in tv e lha messo in bella evidenza nel suo sito internet: per votare bisogna barrare il simbolo di Forza Italia, scrivere a fianco «Della Bianca» e mettere una crocetta anche sul nome di Enrico Musso. Una campagna, spiega Raffaella Della Bianca, consigliere comunale di Forza Italia in corsa per il terzo mandato, «a prova di distratto». A costo di sembrare una maestrina, lei insiste: «Molte persone fra i 30 e 50 anni arrivano distratte in cabina e sbagliano».
È la sua terza campagna per le comunali, che aria tira in città?
«La Cdl può farcela, in giro vedo molta delusione negli elettori di sinistra. Dopo un anno di governo Prodi e due amministrazioni Pericu, i genovesi si sono accorti che le condizioni di vita non sono migliorate. Quanto alla sinistra, poi, vedo una rottura forte fra la base e i partiti».
La Cdl vince e lei diventa assessore. Qual è il suo primo intervento?
«La prima cosa da fare è mettere ordine nei diversi settori. Nei servizi sociali, ad esempio, bisogna capire bene che cosa fa il pubblico e che cosa il privato e integrarli meglio».
Che cosa significa?
«Che se una persona ha diritto a un aiuto, può darsi che dopo un certo periodo di tempo la situazione sia migliorata e laiuto non sia più necessario. Il Comune deve saperlo subito».
Lei ha una figlia piccola. Genova è una città a misura di bambino?
«Mi sono battuta per destinare fondi ai parchi giochi: ci sono aree da ripulire, altre da mettere a norma, altre da creare, specie in periferia. Continuerò a battermi per questo».
Che consiglio ha dato allesordiente Musso?
«Non ha bisogno dei miei consigli.
Ce la farà a battere la Vincenzi?
«Io sono convinta di sì. Musso e la Oliveri sono i migliori candidati che la Cdl poteva presentare».
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