Mafia, chiesti otto anni per Totò Cuffaro

Pesante la richiesta del pm Pignatone nel processo sulle talpe alla direzione distrettuale antimafia che vede coinvolto il governatore siciliano e altri 12 imputati. In totale chieste pene per 70 anni. I difensori: richiesta eccessiva. Berlusconi: "Escludo sia coinvolto"

Mafia, chiesti otto anni per Totò Cuffaro

Palermo - Una condanna a otto anni di reclusione nei confronti del presidente della Regione Salvatore Cuffaro, imputato di favoreggiamento a Cosa Nostra e rivelazione di notizie riservate, è stata chiesta dal procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone, a conclusione della requisitoria nel processo alle cosi dette talpe della Ddda. I pm hanno poi chiesto la condanna a 18 anni per il manager della sanità privata Michele Aiello, che deve rispondere di associazione mafiosa; nove anni per il maresciallo del Ros Giorgio Riolo, accusato di concorso in associazione mafiosa; cinque anni per il radiologo Aldo Carcione, imputato di concorso in rivelazioni di segreto d’ufficio.

Il pm: "Svelati aspetti vitali di Cosa Nostra" "Questo è stato definito il processo alle 'talpe' - ha detto il procuratore aggiunto di Palermo Pignatone - ma questa definizione è riduttiva. Questo processo ha svelato alcuni aspetti strategici e vitali per Cosa nostra, facendo emergere il coacervo di interessi illeciti che hanno accomunato mafiosi, imprenditori, professionisti ed esponenti delle istituzioni, compresi rappresentanti politici".

Settant'anni per 13 imputati Circa 70 anni di carcere complessivamente per i 13 imputati, e due milioni e mezzo complessivi di multa per le due società che sono imputate nel processo. Queste le richieste che il procuratore aggiunto di Palermo Giuseppe Pignatone ha pronunciato davanti alla terza sezione del tribunale nell’ambito del processo alle "Talpe alla Dda": oltre alla condanna a 8 anni per Cuffaro, a 18 per Michele Aiello e a 9 per Giorgio Riolo, l’accusa chiede 5 anni per il radiologo Aldo Carcione, 4 anni e mezzo per l’ex assistente del pm Domenico Gozzo, Antonella Buttitta, un anno e 4 mesi per il dipendente di Aiello, Roberto Rotondo, 3 anni e mezzo per il dirigente di polizia Giacomo Venezia, 5 per Michele Giambruno, funzionario dell’Asl 6 di Bagheria, 4 anni e mezzo per Domenico Oliveri, funzionario dipendente delle cliniche di Aiello, 5 anni per un altro dipendente della Asl Lorenzo Iannì. Per gli imputati minori le pene vanno dai 9 mesi di Salvatore Prestigiacomo ai due ciascuno per Adriana La Barbera e Angelo Calaciura. Per Villa Santa Teresa la richiesta è di un milione 549 mila euro e per la Atm un milione.

I legali del presidente: richiesta eccessiva "A questo punto ci aspettavamo una richiesta pesante, peraltro anticipata anche in questi giorni da qualcuno.... Certo, non ci attendavamo il massimo previsto dalla legge. Comunque da noi, anche la richiesta di un solo giorno di carcere, sarebbe stata ritenuta eccessiva". Lo hanno detto gli avvocati Nino Caleca e Nino Mormino, difensori di Cuffaro. E proprio oggi i difensori del governatore hanno depositato nella terza sezione del Tribunale di Palermo l’istanza in cui chiedono la "remissione" del processo in altra sede giudiziaria per "la grave situazione ambientale". A decidere sarà la Cassazione.

La difesa di Berlusconi "Confermo con forza la mia solidarietà al presidente della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro.

La stima che nutro nella sua intelligenza mi fa escludere in maniera assoluta che egli possa essere coinvolto in quelle vicende in cui si pretende di coinvolgerlo". Lo dichiara in una nota il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi.

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