Mafia, tolto a Graviano l'isolamente diurno

Il boss palermitano Giuseppe Graviano, che sta scontando l'ergastolo nel carcere di Opera, a Milano, è stato tolto dall'isolamento diurno, "ma resta in regime di 41 bis", precisa il suo legale

Mafia, tolto a Graviano 
l'isolamente diurno

Milano - Il legale del boss Giuseppe Graviano, Gaetano Giacobbe, precisa che al suo assistito "é stato tolto l'isolamento diurno ma resta in regime di 41 bis. La Norma - spiega - prevede che il tetto per questo trattamento non può superare i tre anni". Permane, dunque, l'applicazione del carcere duro, alleggerito dal nuovo provvedimento.

Problemi di salute
Lo scorso 11 dicembre, davanti ai giudici della Corte d'appello di Palermo che stanno giudicando il senatore Marcello Dell'Utri, Giuseppe Graviano - sentito insieme al fratello Filippo - aveva lamentato uno stato di salute precario, a suo dire provocato dai rigori del 41 bis. A causa dei problemi di salute non aveva risposto alle domande dell'accusa sulla veridicità delle dichiarazioni rese dal pentito Gaspare Spatuzza, che aveva parlato di rapporti tra il senatore e i due fratelli Graviano. L'ergastolano aveva spiegato che la sua decisione di avvalersi della facoltà di non rispondere poteva essere rivista qualora le sue condizioni di salute fossero migliorate, lasciando intendere che questo sarebbe dipeso dal miglioramento del suo regime carcerario. Filippo Graviano, invece, aveva smentito la ricostruzione fatta da Spatuzza.

Le associazioni delle vittime: "Scandaloso" "E' scandaloso che in questo clima di buonismo a buon mercato a Graviano sia stato fatto un regalo di Natale". Lo dice, rivolgendosi al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, la reazione Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili. "Ministro, butti via le chiavi per il mafioso che ci ha rovinato la vita ammazzando i nostri figli - dice Maggiani Cheli -. "Siamo pronti a mettere le tende con striscioni di protesta in via dei Georgofili". Poi, rivolgendosi al ministro degli Interni, chiede se "i falsi attentati sparsi in giro in questi giorni natalizi non fossero il ricatto della mafia per l'annullamento del 41 bis".



Granata chiede chiarimenti ad Alfano "Bisogna accertare immediatamente la legittimità delle procedure di modifica del 41 bis al boss mafioso Giuseppe Graviano, anche per dare una risposta trasparente da parte dello Stato alla sacrosanta indignazione dei parenti delle vittime delle stragi". E' quanto chiede Fabio Granata, vice Presidente della commissione Antimafia rivolgendosi al ministro della Giustizia Angelino Alfano.

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