Il Maggio commissariato prova a ripartire

Cutaia l'incaricato. Ed entro oggi occorre pagare gli stipendi ai dipendenti

Il Maggio commissariato prova a ripartire

Il Maggio Musicale di Firenze è un Conte Ugolino che divora i propri figli: senza mai pentirsene, ragion per cui persevera nell'errore. O meglio, è vero che è stato doveroso mettere alla porta taluni manager, ma ci si chiede con quale criterio vengano scelti. Il 27 febbraio è stato forzato alle dimissioni l'ormai ex-sovrintendente Alexander Pereira. Più o meno la stessa cosa accadde con il precedente, l'ottimo Cristiano Chiarot, e prima con Francesco Bianchi fino a Francesca Colombo. Ora è intervenuto il Ministero della Cultura che ha avviato le procedure per commissariare l'irrequieta fondazione lirico-sinfonica. L'uomo prescelto come commissario, con più poteri rispetto a un sovrintendente, è Onofrio Cutaia, di Catania, classe 1959, Direttore Generale Creatività Contemporanea, uno dei rami del Ministero della Cultura.

«Cutaia è un uomo gentile, di grande eccellenza che spero non sarà mangiato da una situazione così difficile», ha dichiarato Pereira - a Firenze per sbrigare le ultime faccende - nel corso della presentazione dell'opera di Stravinskij The rake's progress, cioè La carriera di un libertino. Il Maggio ha debiti per 50 milioni, frutto di anni di cattiva gestione, e il paradosso è che l'uomo giusto al posto giusto, Chiarot, era stato individuato, ma poi defenestrato. Il Maggio è una macchina che macina debiti, ma che con Pereira - almeno - macinava anche spettacoli di valore riempiendo il teatro d'opera più brutto d'Italia, ai margini (zona Leopolda) di una città di potente bellezza. Erano già 30 i milioni di debiti nel 2012 con la sovrintendenza di Francesca Colombo e con Matteo Renzi sindaco e dunque presidente della Fondazione. Subentrò il commissario e poi sovrintendente Bianchi, ma nel 2017 i debiti verso fornitori e artisti arrivavano a 62 milioni. A fine 2019, anno in cui Pereira assunse l'incarico, i debiti erano scesi a 59 milioni. Nel corso della conferenza di presentazione di Pereira alla città, il sindaco Dario Nardella assicurò che il debito sarebbe stato appianato entro il mandato: sbagliò le cifre parlando di 35 milioni, in soccorso arrivarono gli assistenti ricordando che la voragine era di ben altra natura.

Sul piatto la questione degli stipendi da pagarsi entro oggi, ma dal Ministero si chiede di non operare nessuna «movimentazione sul conto

di cassa/tesoreria dell'ente», semmai di «monitorare attentamente la situazione contabile». Ora a Cutaia l'arduo compito di «ridare equilibrio finanziario e amministrativo al Maggio», così il ministro Gennaro Sangiuliano.

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