L'exit strategy italiana dall'Irak approda oggi in Parlamento. Il ministro della Difesa Antonio Martino riferirà davanti alle Commissioni Difesa ed Esteri di Camera e Senato sui tempi e le modalità della «riconfigurazione» del contingente italiano. Un contingente che proprio in questi giorni scende a quota 2.600 e che «a maggio sarà dimezzato». Una rivelazione importante, che lo stesso Martino ha anticipato al settimanale Diva e donna, spiegando che, per aiutare gli iracheni, «stiamo già pensando alla costituzione di squadre di ricostruzione provinciale composte da civili e militari». Martino, che per i dettagli del piano complessivo ha rimandato al suo intervento di oggi in Parlamento, ha rivelato al settimanale particolari importanti. «Finora - ha affermato il ministro - gli iracheni hanno già votato per una nuova Costituzione e per il Parlamento, inaugurando il loro cammino verso la democrazia. Noi li abbiamo messi in condizione di provvedere da soli alla loro sicurezza, addestrando la polizia e i soldati, tanto che nella provincia a noi affidata c'è stata la più alta affluenza alle urne e nessun incidente durante le votazioni. A mano a mano che si realizzano maggiori condizioni di sicurezza si contrae il nostro impegno in quel Paese: ad agosto scorso avevamo lì 3.200 soldati, a settembre erano 2.
900 e a gennaio sono 2.600. Continueremo così nel corso del 2006 e prevedo che a maggio prossimo il contingente sarà dimezzato». E poi? «E poi nel corso della seconda metà di quest'anno potremo finalmente dire: Missione compiuta».«A maggio forze italiane dimezzate in Irak»
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