Terminata la prima fase di studio su Ecopass, ora la palla passa alla politica. Sarà, infatti, la maggioranza di Palazzo Marino a dover decidere quale, tra le soluzioni prospettate dalla comissione dei saggi, adottare per la seconda vita di Ecopass (rimarrà in vigore così comè fino al giugno 2011). Il discorso è particolarmente delicato: anche questa volta, come agli esordi di Ecopass, il sindaco si trova stretta tra i cittadini che reclamano una migliore qualità dellaria, la spada di Damocle dellEuropa, il comitato «Milano si muove» che sta organizzando i 5 referendum ambientalisti. Proprio questa mattina lex assessore alla Mobilità Edoardo Croci incontrerà il presidente del consiglio comunale Manfredi Palmeri per studiare liter previsto dallo Statuto del Comune per organizzare la consultazione. È inevitabile quindi che il tema entri nella campagna elettorale, che rischia di assumere toni molto accesi, vista la tradizionale contrarietà della Lega al pedaggio.
Le conclusioni tecniche cui sono arrivati i saggi, che lavorano dal 3 luglio scorso, è una tassa di ingresso o congestion charge di 4 euro per la Cerchia dei Bastioni. Nel PdL cittadino, che venerdì si riunirà per gli Stati generali allEnterprise hotel, sembra però che il ticket di ingresso non sia così inviso, almeno nel principio. Certo la difficoltà, soprattutto in vista della campagna elettorale, rimane quella di mettere le mani nelle tasche dei milanesi. Il capogruppo in comune Giulio Gallera promuove la tassa di ingresso: «Rotto il tabù di Ecopass, penso che in tema di ambiente dobbiamo risposte molto serie alla città. Io sono favorevole alla congestion charge, mi sembra un provvedimento più idoneo rispetto a Ecopass (pollution charge)». Sulla tariffa a 4 euro, però Gallera tira il freno a mano: «Un conto è dire ai cittadini dateci una mano per potenziare i servizi, un conto è pretendere 4 euro in tempi di crisi. È veramente troppo». Anche il vicecoordinatore cittadino del Pdl Marco Osnato è favorevole: «Ci piace sicuramente più di Ecopass». Più cauto leuroparlamentare Carlo Fidanza: «Troveremo insieme una posizione condivisa».
Il capogruppo dellUdc Pasquale Salvatore è a favore, nel principio: «Per quello che ho potuto vedere alla luce dellesperienza europea la congestion charge è la soluzione più seria per la lotta allinquinamento, però non possiamo pensare di mettere le mani nelle tasche dei cittadini».
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