Politica

La maggioranza non trova i soldi per cancellare il ticket sanitario

da Roma

Grane al Senato per l’eliminazione del ticket sulla diagnostica, previsto dalla legge finanziaria. Governo (Livia Turco) e maggioranza sono impegnati a recuperare 834 milioni per dare copertura alla cancellazione del balzello. Ma, a quanto pare, non ci riescono.
In un primo momento, il relatore di maggioranza aveva pensato a coprire l’emendamento di abolizione con un taglio dei costi della politica. L’operazione, però, non garantirebbe le necessarie garanzie sui conti pubblici. Così, da un’ipotesi «lasca» si è tornati a pensare ad una soluzione «rigorosa», tradotta con un taglio orizzontale dei consumi intermedi dei ministeri.
Vale a dire, una sforbiciata sui bilanci dei singoli ministeri. E di portata tale che avrebbe finito per paralizzare l’attività delle diverse amministrazioni. Così, si sta pensando ad un mix di interventi, comprensivo anche di riduzioni dei fondi Ue. Con un particolare.
Il presidente della Commissione Bilancio di palazzo Madama, Enrico Morando, ha preteso che ogni emendamento del relatore si accompagnato da una relazione tecnica, vidimata dalla ragioneria generale dello Stato. Ed al momento, nessun documento del genere è arrivato per l’emendamento sui ticket.
Per accelerare i tempi di discussione della manovra, governo e maggioranza hanno presentato una sorta di maxi emendamento che riguarda tutte le materie accantonate nei giorni scorsi.
Così le agevolazioni Ici sulla prima casa vengono estese a tutti, ad eccezione di chi dichiari di abitare in castelli, ville o case di lusso. Costoro, indipendentemente dal reddito, dovranno pagare la patrimoniale sulla casa senza sconti. E per restare in tema, aumenta del 10% la detrazione fiscale per i mutui sulla prima casa e tocca i 3.976,72 euro.
Scattano i crediti d’imposta per le assunzioni nel Mezzogiorno e per i tabaccai che vorranno istallare telecamere, bancomat e sistemi di sicurezza nei negozi. Potranno portare in detrazione fino ad un massimo di 3mila euro.
In questo maxi emendamento c’è spazio anche per la riapertura dei termini della rivalutazione dei terreni agricoli ed edificabili. Una misura una tantum già prevista dalla passata Finanziaria.

Con un interesse del 3% si può pagare in due rate entro il 16 marzo 2009.

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