I pm di Roma hanno arrestato Franco Pronzato, un signore sconosciuto al pubblico ma molto noto nelle stanze che contano del Pd. È stato infatti braccio destro di Bersani ed era il responsabile del settore trasporto aereo. Nella stessa inchiesta, un giro di tangenti legate all'Ente nazionale per l'aviazione civile, è indagato anche Vincenzo Morichini, altro amico e socio di barca (e non solo) di D'Alema. Secondo i Pm ci sarebbero prove certe che i due hanno utilizzato per i loro traffici le conoscenze politiche di cui disponevano. Riepilogando: due faccendieri lobbisti molto legati al numero uno e due del Pd facevano affari poco chiari millantando entrature politiche. Più o meno è lo stesso schema di gioco contestato a Bisignani che ha dato origine al caso P4. E qui casca l'asino. Perché nessuno si è permesso di etichettare la vicenda Pronzato-Morichini come una possibile P5. Anzi. I siti internet dei due principali quotidiani, Corriere e Repubblica, l'hanno trattata come banale fatto di cronaca, relegandola al decimo posto nella gerarchia delle notizie.
Vi immaginate che cosa sarebbe successo se i due invece che di Bersani fossero stati intimi di Letta e Berlusconi? Il finimondo, come abbiamo visto più di una volta. A quest'ora le intercettazioni delle telefonate sarebbero già a disposizione dei giornali, i tg avrebbero costruito scenari apocalittici, lo sdegno dell'opposizione scorrerebbe a fiumi. E invece niente. Silenzio assoluto. Il loquace Bersani per la prima volta si è sottratto ai microfoni, forse non trovava la battuta giusta per riassumere la vicenda.
In realtà le cose dovrebbero andare proprio così.
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