Cronaca giudiziaria

Cospito interrompe lo sciopero della fame, ma la decisione sul 41 bis non cambia

il terrorista ha comunicato di interrompere lo sciopero della fame. Ma da giorni mangiava formaggio

Cospito interrompe lo sciopero della fame, ma la decisione sul 41 bis non cambia

L'anarchico del Fai Alfredo Cospito torna a nutrirsi regolarmente. Gia aveva da settimane interrotto lo sciopero della fame, iniziato oltre cinque mesi fa, mangiando formaggio, brodo e latte. Ora però, compilando un modello prestampato, che utilizzano i detenuti per rilasciare dichiarazioni, ha messo nero su bianco la sua volontà di riprendere subito ad alimentarsi: “Dichiaro di interrompere lo sciopero della fame”. La decisione comunicata stamane all'istituto carcerario è stata trasmessa al tribunale di Sorveglianza di Milano.

Ma come mai ha cambiato idea, dopo aver promesso che si sarebbe lasciato morire in carcere finché non veniva abolito il 41 bis per tutti i 730 detenuti sottoposti a questo regime penitenziario? Gia la la scorsa settimana aveva chiesto i domiciliari, poi, quando gli sono stati rifiutati, anziché inasprire la protesta ha ripreso a mangiare formaggio. Tant’è che il suo avvocato oggi dice "Non si alimenta con pasta, pesce e carne, da 180 giorni”. Ma da domani tornerà a mangiare anche quello.

La decisione di ieri della Corte Costituzionale nulla c’entra con il 41 bis.Come sottolinea il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro: “Ancora una volta la sinistra sul caso Cospito tenta di intorbidire le acque dopo la sentenza della Consulta. La possibilità del riconoscimento delle attenuanti incide sulla pena finale e non certamente sul regime carcerario del 41 bis. Il regime del 41 bis rimane non solo per volontà politica, ma per conformi sentenze della magistratura italiana che hanno sempre precisato la pericolosità sociale di Cospito”.

La Corte costituzionale ha fatto cadere solo la norma che vincolava la Corte d'assise d'appello di Torino a infliggergli necessariamente l'ergastolo per l'attentato alla Scuola degli allievi dei carabinieri di Fossano. Aprendo così la via alla possibilità, se i giudici di merito lo riterranno, anche di dare una pena meno severa, tra i 20 e i 24 anni, al terrorista del Fai. Saranno loro insomma ora a dover decidere se infliggere il carcere a vita come chiede la procura generale di Torino o meno. Mentre nessun effetto avrà la decisione della Consulta sul 41 bis.

Cospito però, per sua espressa dichiarazione, non scioperava contro l’ergastolo, ma contro il 41 bis, e in particolare contro l’impossibilità di continuare a scrivere e dialogare con gli altri terroristi della federazione anarchica, da cui non si è mai dissociato e di cui ancora rivendica gli attentati, la finalità, e la necessità, a suo dire, di continuare a operare violenza contro lo Stato.

“Non avremmo mai pensato che sarebbe giunto vivo al 18 aprile” ha detto il suo avvocato.

Mentre lo hanno sempre saputo tutte le istituzioni, anche sanitarie, dello Stato che hanno deciso di non trattare e piegarsi alla farsa di questo ricatto.

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