L’"uomo del fare" dell’urbanistica dietro i miracoli di Expo e CityLife

Dirigente storico del Comune fin dai tempi di Albertini, ha curato i progetti che hanno cambiato volto alla città

L’"uomo del fare" dell’urbanistica dietro i miracoli di Expo e CityLife
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Giancarlo Tancredi, 56 anni (nella foto), l'assessore milanese alla Rigenerazione Urbana che da ieri rischia gli arresti domiciliari segue i progetti chiave di Milano da oltre 20 anni. Architetto, come recita il suo breve profilo ufficiale, all'interno del Comune di Milano si è occupato di progettazione e pianificazione urbana, «con particolare competenza sui progetti urbanistici complessi più importanti della città, dall'area Porta Nuova» trasformata dal fondatore e ceo di Coima Manfredi Catella (anche per lui la Procura ha chiesto gli arresti) «a Citylife, il Portello, Expo 2015 e Mind, la Darsena, gli scali ferroviari dismessi, il progetto Santa Giulia» dove è stato realizzato (sempre da Coima) in tempi record il villaggio olimpico 2026. Stava seguendo ovviamente con un pool allargato di assessori, dirigenti e legali anche la partita sul nuovo stadio di San Siro. A Palazzo Marino ha conosciuto quattro sindaci, anche di schieramenti opposti. È arrivato ai tempi di Gabriele Albertini, primi anni Duemila, è diventato direttore del settore Urbanistica del Comune di Milano durante la giunta di Letizia Moratti - e ha incrociato Beppe Sala, che per due anni fu il city manager del centrodestra -, è rimasto allo stesso posto durante la giunta arcobaleno di Giuliano Pisapia dal 2011 e nel primo mandato di Sala. Nel 2021, quando l'ex manager di Expo ha vinto per la seconda volta, ha promosso il dirigente in giunta come assessore alla Rigenerazione urbana. Tancredi soffiò il posto che avrebbe voluto mantenere il Pd Pierfrancesco Maran, dirottato (suo malgrado) alla Casa e poi volato a Bruxelles con le Europee del 2021. Ci fu qualche polemica e anche una segnalazione all'Anac (l'Autorità nazionale anticorruzione) sull'opportunità che ricoprisse il ruolo di assessore dopo essere stato funzionario e a poi capo del settore per un paio di decenni, ma nessuna incompatibilità. In questi mesi stava lavorando al nuovo Piano di governo del territorio, che dovrebbe in parte accogliere le obiezioni sollevate dalla Procura con le indagini degli ultimi due anni e limitare il ricorso alle autorizzazioni veloci. Tancredi ha difeso a spada tratta le scelte di sviluppo del Comune, i dirigenti sotto inchiesta e ha caldeggiato il decreto «Salva Milano». Solo durante un convegno del Pd lo scorso febbraio si era lasciato andare ad una parziale autocritica che aveva scatenato le proteste dei costruttori: parlando del Pgt aveva detto che i risultati «sono stati in parte positivi, ma anche abbastanza deludenti.

Il mondo professionale, soprattutto il mondo immobiliare, ha seguito forse maggiormente una linea legata soprattutto al profitto. Forse c'è stata un po' di ingenuità». Dopo un faccia a faccia con il sindaco ieri ha preso tempo sulle dimissioni, il Comune riferisce che «si sta confrontando con i suoi legali prima di assumere qualunque iniziativa».

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