
Una delle società costruttrici coinvolte nelle inchieste sull'urbanistica aveva avviato le procedure per risarcire gli acquirenti delle case colpiti dal sequestro del cantiere, ma la Procura ha bloccato tutto. Lo sottolinea in una nota la Lepontina 7-9 srl attraverso l'avvocato Andrea Puccio.
Dichiara la società che stava costruendo un immobile in via Lepontina tra i civici 7 e 9, battezzato «Giardino segreto Isola»: «A seguito della totale paralisi del progetto di sviluppo immobiliare, causata dal sequestro dell'area del cantiere ottenuto dalla Procura della Repubblica, la Società aveva tempestivamente avviato le interlocuzioni con tutti i promissari acquirenti (i cittadini che hanno firmato il compromesso per l'acquisto degli appartamenti, ndr), finalizzate a liberare gli stessi dagli impegni contrattuali assunti, mediante integrale rifusione degli importi versati, unitamente a imposte, spese e penali pari al 5% delle somme corrisposte. Tuttavia, tali trattative sono state bruscamente interrotte a causa della presentazione» dell'istanza di «liquidazione giudiziale» da parte della stessa Procura. I risarcimenti dunque sono fermi al palo perché la Procura ha fatto istanza di fallimento della società costruttrice. Tuttavia, continua il comunicato, la Lepontina 7-9 «presenta un patrimonio netto positivo e vanta solidità economica, non avendo maturato debiti nei confronti di professionisti, imprese terze ed Erario (nei cui confronti, invece, vanta tuttora crediti fiscali)». L'azienda smentisce che sia già intervenuta la dichiarazione di liquidazione giudiziale. E aggiunge però che a fronte dell'istanza in tal senso della Procura e di un acquirente «ha ritenuto di ricorrere volontariamente agli strumenti per la regolazione della crisi d'impresa. Tale scelta è stata unicamente dettata dalla volontà di garantire la più ampia tutela dei diritti patrimoniali dei promissari acquirenti».
Il sequestro del cantiere di via Lepontina 7-9 è stato disposto dal gip nel maggio del 2024 ed è stato poi confermato dal tribunale del Riesame. La costruzione è rimasta al piano zero e l'area si presenta tuttora come un grande cratere scavato tra i palazzi limitrofi. Proprio di fronte, al civico 4 della stessa via e all'angolo con via Valtellina, c'è un altro cantiere sequestrato su richiesta della Procura, quello di Scalo House. Qui il Comitato famiglie sospese ha organizzato per domani alle 11 una Colazione sospesa, cui è invitato anche il sindaco. Conclude la nota di Lepontina 7-9 srl: «Il provvedimento di sequestro trae origine dalle indagini della Procura di Milano su presunte violazioni urbanistiche, che scaturiscono dal contrasto interpretativo tra il Comune di Milano e la magistratura in merito all'applicazione della normativa edilizia vigente. Tale divergenza interpretativa paralizza, di fatto, da oltre due anni numerosi progetti edilizi, arrecando danni significativi sia agli operatori del settore, sia alle famiglie coinvolte».
Intanto ieri si è saputo che dal 16 luglio, quando sono state notificate le sei richieste di arresto nella maxi indagine sull'urbanistica con 74 persone coinvolte, sono arrivate in Procura decine di denunce ed esposti di cittadini, anche assistiti da avvocati, per chiedere agli inquirenti di verificare situazioni di cantieri e palazzi non ancora vagliati nell'inchiesta.
Mentre la Gdf continua ad acquisire documentazione in Comune su almeno un'altra trentina di progetti immobiliari, oltre a quelli già nel mirino. L'attenzione dei pm nelle ultime settimane si è concentrata, in particolare, sull'operazione San Siro.