Leggi il settimanale

Migranti, la Consulta dà ragione al governo: ok allo spostamento dei poteri alle Corti d’appello

La Corte Costituzionale ha giudicato legittima la norma dell'esecutivo che affida alle Corti d’appello le decisioni sui trattenimenti dei migranti. Respinte le accuse di incostituzionalità e le critiche di opposizione e Anm

Migranti, la Consulta dà ragione al governo: ok allo spostamento dei poteri alle Corti d’appello
00:00 00:00


Non è contraria alla Costituzione la norma varata dal governo Meloni che nel novembre dello scorso anno spostò dai tribunali alle Corti d'appello la competenza a decidere sui trattenimenti dei migranti nei centri di accoglienza: lo ha deciso la Corte Costituzionale con una decisione depositata oggi. La norma era stata varata dalla maggioranza dopo le ondate di decisioni-fotocopia prese dal tribunale di Roma che avevano annullato, accogliendo i ricorsi dei migranti, i trasferimenti in Albania di una serie di extracomunitari irregolari.

A firmare le sentenze era stata tra l'altro Silvia Albano, esponente di punta di Magistratura democratica, da sempre in prima fila nelle battaglie a difesa dei profughi stranieri. La decisione del governo era stata accusata dall'opposizione e dall'Associazione nazionale magistrati di stravolgere le norme e soprattutto di voler affidare le decisioni a magistrati tradizionalmente più moderati, quelli in servizio nelle Corti d'appello. In un comunicato aveva aggiunto inoltre che la nuova norma "metterà in ginocchio le Corti territoriali. La definizione rapida dei processi d’appello sarà resa più difficoltosa in quanto dalle prime stime si prevede che le Corti saranno gravate da sopravvenienze di 30.000 procedimenti all’anno, da definire peraltro in tempi ristrettissimi".

Nell'ottobre scorso, poi, una ordinanza della Corte d'appello di Lecce aveva sollevato la questione di incostituzionalità della norma che secondo i giudici pugliesi violerebbe ben sette articoli della Costituzione, nonchè la Convenzione per i Diritti dell'Uomo e la Carta fondamentale dell'Unione europea.

Con la decisione depositata oggi, firmata dal presidente Giovanni Amoroso e dal giudice estensore Maria Rosaria San Giorgio, la Consulta dà invece ragione al governo su tutta la linea, spiegando che il decreto del governo Meloni e il voto di ratifica del Parlamento rientrano in pieno nei poteri discrezionali del potere politico. Viene respinta anche la tesi secondo cui la nuova legge affiderebbe la decisione a giudici incompetenti, togliendo la competenza alle sezioni specializzate dei tribunali per affidarla alle Corti d'appello: "La Consulta - si legge nel comunicato - non ha ritenuto fondata neppure la censura con cui era stata denunciata la irragionevolezza della sottrazione di una delle materie della protezione internazionale al giudice appositamente istituito e specializzato nella trattazione delle correlate controversie, per affidarla ad un giudice non specializzato, né tenuto a specializzarsi. Ha osservato la Corte che le controversie in questione sono state attribuite a giudici che, in quanto assegnatari dei procedimenti di estradizione, sono muniti di una specializzazione diversa, ma comunque adusi a trattare procedimenti che coinvolgono la libertà personale degli stranieri e che devono essere decisi entro termini stringenti.

D’altronde, ha rimarcato la Corte richiamando i suoi precedenti in materia, il trattenimento della persona straniera, pur non perseguendo finalità punitive, condivide con la detenzione l’effetto pratico della restrizione della persona"

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica