Dalla magliaia alla perpetua: vince la politica delle massaie

Dall’ex perpetua alla massaia, dall’impiegata alla titolare di maglificio. Ecco la nuova schiera delle donne-sindaco. L’esercito delle signore spopola nei piccoli Comuni, dando una bella lezione ai partiti politici. Loro, in corsa per lo più con le liste civiche, hanno un’arma che manca agli esperti dei comizi: un senso pratico da far invidia. Hanno cresciuto figli, gestito lavoro e famiglia, fatto quadrare conti a fine mese. Hanno cucinato per eserciti di parenti e fatto turni extra in negozio o in ufficio. Hanno lavorato in parrocchia e organizzato attività per tutti i bambini dell’oratorio. Figuriamoci se le spaventa amministrare il loro paese.
Vince la politica della buona massaia, della donna semplice ma ben preparata e con le idee chiare. A spiegare bene il concetto è Carla Picco (Pd-Idv-Udc), neo sindaco di Magnago. Con un’esperienza da «perpetua» e stretta collaboratrice del parroco di Bienate Don Lamberto, ma anche da consigliere comunale, ora cinge la fascia da primo cittadino e promette: «Per amministrare userò il criterio del buon padre di famiglia, assennato nel gestire le poche risorse che ci sono. Occorrono semplicità e umiltà per cambiare». La gente le ha dato fiducia, facendola vincere con il 39,78% dei voti (il candidato della Lega si è arenato all’8,19%).
A Cassinetta di Lugagnano vince Daniela Accinasio (lista civica) con il 50,31%, impiegata in un’agenzia di pubblicità. Nemmeno a lei manca il senso pratico: tra le prime azioni in programma c’è il progetto dei nonni vigile fuori dalle scuole per trasformare i pensionati del paese negli «angeli custodi» degli scolari.
A Noviglio batte tutti, con il 55,2% dei consensi, Nadia Verduci, professione architetto e con alle spalle un’esperienza da assessore all’Urbanistica. A Vernate sbaraglia Carmela Manduca Porretti, titolare di un laboratorio artigiano, che ha la meglio sugli altri candidati uomini delle altre liste civiche.


Per il resto, nei piccoli comuni con meno di 15mila abitanti, la politica dei grandi partiti viene declassata e la gente sembra fidarsi più delle liste civiche: da Vittuone a San Giorgio su Legnano la tendenza è sempre la stessa. Il Carroccio resta a becco asciutto: a Cuggiono, dove il sindaco Flavio Polloni (lista civica) fa il pieno al 66%. E a Binasco dove il simbolo leghista è in coda a tutti.

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