Leggi il settimanale

Tra magnifici movimenti e alta tecnologia

Mario Boiocchi è un uomo all'antica, fermamente radicato ai valori più sani e genuini, primo fra tutti il lavoro.
Una convinzione che lo ha portato, nel 1976, nel pieno della bufera abbattutasi sulla straordinaria tradizione meccanica elvetica a motivo del boom dei movimenti al quarzo che arrivavano dal Sol Levante, ad avviare un’azienda che sulla qualità di ruote e ingranaggi e sul savoir faire "Swiss Made", poneva le proprie basi imprescindibili.
A distanza di trentacinque anni e di ripetuti successi sul mercato, Mario trascorre ancora la maggior parte del suo tempo presso la sedePicot di Le Noirmont, a controllare ogni dettaglio non solo del prodotto, ma anche della comunicazione e dell'organizzazione operativa in generale, con lo stesso entusiasmo e la medesima passione di un ragazzo.
E quando gli chiediamo come la maison stia affrontando una fase contingente così complessa, ci risponde senza esitazione: «Paul Picot tiene, avendo un rapporto decennale di reciproca fiducia con la clientela».
Come dargli torto alla luce anche delle indovinate scelte sul prodotto, lanciate a Basilea, con sugli scudi il nuovo cronografo Technicum, meccanico manuale, filologicamente ispirato dal capostipite del 1993, icona della Casa e primo cronografo rattrapante con day-date e riserva di carica, basato su di un movimento Eta-Valjoux 7750, a essere certificato come «Cronometro».


Una simile determinazione nascondeva il rischio di un raffronto tra le due versioni, ma Boiocchi non ha particolari timori: «Avendo dei magnifici movimenti, mi è sembrato ovvio utilizzarli su di un modello altamente tecnologico».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica