«Quando vanno allestero, i nuotatori italiani sono mandati allo sbando: la gente pensa che la squadra azzurra sia coccolata, riempita di attenzioni ma non è così». Parola di Filippo Magnini, campione del mondo e dEuropa dei 100 stile libero, che due sera fa, alla Festa dellUnità di Pesaro, ha criticato aspramente la federazione italiana nuoto.
«Anche nella trasferta a Budapest per i Campionati europei - ha continuato il campione pesarese - ci siamo fatti quattro ore di bus scassato dallaeroporto allalbergo; qualcuno ha viaggiato in piedi. Siamo arrivati sfiniti, trascinandoci dietro le valigie. Eravamo a pezzi: se penso ai calciatori e alle premure che gli riservano, mi viene da ridere».
Una dichiarazione che non è piaciuta ai vertici federali, ed in particolare al presidente della Fin Paolo Barelli. «Sono sorpreso.
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