Mahler «in australiano»

Debutta in Italia la Melbourne orchestra, dirige Oleg Caetani

A Sydney, primo e scontato approdo australiano, cominciava tutto. Proprio il «tutto» che Melbourne s’impegnava a raccogliere e sofisticare. Così, la seconda città d’Australia, capitale dello Stato di Victoria, nel frattempo è cresciuta con lo sguardo proiettato verso l’Europa, vedi l’impianto urbano fortemente vittoriano, il derby di Ascot (corsa di cavalli che più british non si può) e l’esigenza di dotarsi il prima possibile di un’orchestra permanente. Nel 1906, era preistorica per l’Australia, l’idea di una compagine stabile si concretizzava con la nascita della Melbourne Symphony Orchestra. La Mso in questi giorni è impegnata in un lungo (mai abbastanza per ammortizzare il fuso orario) tour europeo iniziato il 22 gennaio in Castiglia, proseguito con altre tappe ispaniche, quindi Berlino e Parigi. Il congedo dal vecchio mondo è atteso per venerdì e coincide con la tappa milanese, all’Auditorium (ore 20.30). Sul podio, il direttore principale e artistico del complesso di Melbourne, Oleg Caetani, la violinista solista è Sarah Chang interprete del Concerto in la minore op.77 di Dmitrij Sostakovic.
In seconda serata, la prima Sinfonia «Titano» di Gustav Mahler. Questa è la prima volta italiana della Melbourne Symphony Orchestra, fiore all’occhiello di una città dal 2004 gemellata con Milano e che da ieri a domenica sarà protagonista di manifestazioni milanesi che sveleranno la Melbourne della moda (testimonial Megan Gale, ambasciatrice ufficiale dell’intero programma di eventi), della cucina e creatività.
Caetani, dall’alto di un contratto che lo lega all’Mso fino al 2010, dà dritte sull’orchestra «a lungo costituita da musicisti provenienti dall’Europa dell’Est, quindi con splendidi archi, ma che ora sta assumendo un’identità finalmente australiana». Fiati, invece, dallo smalto brillante quindi opposto all’ambra degli archi dell’ex Urss, «ora sto lavorando per cambiare il colore così da avvicinare l’Orchestra anche a un altro tipo di repertorio» osserva Caetani. Il colore brunito richiesto dalle Sinfonie di Cajkovskij presto rilette e incise integralmente. Che forte della lunga collaborazione con l’Orchestra Sinfonica Verdi, di casa all’Auditorium sui Navigli, assieme a Luigi Corbani sta lavorando al ponte che dovrebbe congiungere l’orchestra milanese a quella di Melbourne. «L’idea è quella di favorire scambi fra i musicisti dei due complessi, è vitale che i ragazzi conoscano anche altre realtà» continua Corbani, direttore generale della Fondazione Sinfonica Verdi.

Idea che probabilmente sarà raccolta al volo dai due strumentisti d’origine italiana, in rappresentanza di quel 5 per cento di italiani che compongono il ricco mosaico etnico d’Australia.
Melbourne Symphony Orchestra
venerdì ore 20.30
Auditorium

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