Majorino vuol stangare i super ricchi

Il colonnello Pd si scalda per il dopo Sala: "E aumenterei drasticamente gli oneri"

Majorino vuol stangare i super ricchi
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Non arriva a dire (per ora) come il candidato sindaco di New York Zohran Mamdani, vincitore delle primarie democratiche, che "i miliardari non dovrebbero esistere", perché si tratta di troppi soldi concentrati in un momento di grande disuguaglianza, "e ciò di cui abbiamo più bisogno nella nostra città è di uguaglianza" -, ma come il socialista di origini indiane-ugandesi, anche il capogruppo regionale del Pd Pierfrancesco Majorino che è tra i nomi in pole per il dopo Sala, lancia la solita ricetta di sinistra per risollevare Milano. Stangare i ricchi. "I giornali di destra si scandalizzano appena si affronta il tema di come tassare maggiormente i super ricchi (tema rilanciato recentemente da me e pure con accenti diversi ma penso uno spirito molto simile sia da Lia Quartapelle che da Cristina Tajani) - ha scritto ieri sui social -. Io ci credo invece tantissimo. I Comuni su questo terreno hanno strumenti limitati ma prendiamo proprio il caso Milano. La nostra città è diventata la capitale dei miliardari? Perfetto. Ma vogliamo chiedere loro qualcosa in cambio in più?" Per non parlare, aggiunge, "del tema di come difendere le città da speculazione immobiliare e potenza della Finanza. Si deve rinegoziare il rapporto con i poteri connessi al mattone. Ripeto: non è affatto semplice intervenire, gli strumenti sono pochi ma lo si deve fare. E non ci deve essere calcolo elettoralistico che tenga". Tra i commenti c'è chi lo accusa di "fare populismo, manco fosse i 5 Stelle della prima ora". E d'altra parte Majorino, uno dei fedelissimi di Elly Schlein, quando sarà il momento dovrà comunque convincere il leader M5S Giuseppe Conte, la segretaria Pd ormai attende il pollice alzato o verso dell'"avvocato del popolo" sui candidati. Altri gli fanno notare come la lotta ai "ricchi" riporti "ai dibattiti nelle sezioni di partito degli anni '70. Milano ha attirato alti redditi grazie a una norma sacrosanta. Tutta gente che fa girare l'economia e quindi produce reddito e tasse. Vogliamo far loro la guerra per quattro soldi? O si trova un altro linguaggio o a Milano e in Lombardia comanderà la destra per 20 anni ancora".

Majorino cita Quartapelle che giorni fa in un'intervista a Repubblica ha fatto riferimento ad una addizionale Irpef per i super ricchi che si trasferiscono a Milano. "Se domani si trasferisse un calciatore milionario, pagherebbe 200mila euro circa di tasse. Una persona con un reddito medio, spende in tasse quasi il 40/50% di quello che guadagna. Si può pensare a un'addizionale Irpef sui grandi ricchi che si trasferiscono per finanziare dei servizi che servono alla città". E Majorino ci si tuffa e rilancia: "Per me vanno aumentati drasticamente anche gli oneri di urbanizzazione". A proposito dell'addizionale Irpef comunale, Milano ha incassato già la bellezza di quasi 263 milioni di euro nel 2024 (si riferiscono all'anno di imposta 2023). La soglia di esenzione oggi è di 23mila euro. Cosa poi la sinistra intenda per "super ricchi" è sempre molto relativo, e l'asticella rischia di colpire il ceto medio che già fa fatica a permettersi la casa.

Il dato politico. Dopo la nuova tempesta giudiziaria, ha ripreso quota l'ipotesi del giornalista e direttore di Chora Media Mario Calabresi come candidato sindaco del centrosinistra.

E Majorino, da sempre main sponsor delle primarie, sta lanciando tra giornali e social il suo progetto per la Milano del futuro. Il mandato di Sala scade nel 2027. Tanta agitazione rivela che il voto anticipato non se lo aspetta solo il centrodestra.

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