Mala sanità, è morto dopo cura dimagrante Dieci i medici indagati

Giandomenico Caramia è morto il 15 dicembre scorso a poco più di un mese di distanza dall'intervento chirurgico dimagrante eseguito nell’ospedale di Chieti

Mala sanità, è morto dopo cura dimagrante Dieci i medici indagati

Un altro episodio di mala sanità affligge il Belapese. E almeno dieci medici sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla procura di Taranto. L'accusa è di omicidio colposo dopo la morte di Giandomenico Caramia, deceduto il 15 dicembre scorso a poco più di un mese di distanza dall'intervento chirurgico dimagrante eseguito nell'ospedale Santissima Annunziata di Chieti.

Caramia, organettista e percussionista, impegnato più volte nell'Orchestra di musica popolare della Notte della Taranta, si era sottoposto a un intervento di gastroplastica verticale con bendaggio gastrico. Operato all’ospedale di Chieti, il 42enne originario di Villa Castelli (in provincia di Brindisi) era, poi, rientrato nella sua abitazione di Martina Franca (in provincia di Taranto) dove viveva da solo. Secondo il Corriere del Mezzogiorno, Caramia si era sentito male per ben due volte ma i medici interpellati non avevano riscontrato alcun sintomo particolare.

"Il medico legale Marcello Chironi, incaricato dal pm Filomena Di Tursi - fanno sapere dalla procura di Taranto - eseguirà l’autopsia il 28 dicembre". I destinatari degli avvisi di garanzia sono i sanitari che lo hanno avuto in cura nell’ospedale Santissima Annunziata di Chieti e nel Camberlingo di Francavilla Fontana.

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