Vittorio Malacalza sale al timone di Confindustria Genova. Linvestitura, per il momento solo formale, dovrà essere ratificata dall'assemblea degli associati, ma ha già ricevuto una indiretta conferma dallo stesso Malacalza: in una nota diffusa ieri, limprenditore genovese, alla guida di un gruppo con interessi articolati in vari settori, ha accettato ufficialmente di presentare la propria candidatura alla successione di Marco Bisagno. Limprovvisa accelerata impressa alla nomina del nuovo presidente arriva dopo che i tre saggi incaricati della consultazione della base associativa - Luigi Attanasio, Riccardo Garrone e Stefano Zara - si sono trovati alle prese con uno stallo sostanziale: da una parte i sostenitori dellattuale numero uno Bisagno (il mondo dello shipping e, in particolare, nelle ultime ore con forza, Luigi Negri, leader dei terminalisti); sul fronte opposto i fedelissimi di Edoardo Garrone. In funzione di «terzo incomodo», è spuntata nelle scorse settimane la prestigiosa candidatura di Remo Pertica (Finmeccanica), che però proprio per la sua posizione di «esterno» allambiente locale e di esponente dellindustria pubblica non ha incontrato eccessivi entusiasmi.
La situazione è, per così dire, precipitata quando si è inasprita la querelle fra Bisagno e il presidente dellAutorità portuale Giovanni Novi, anche a colpi di lettere aperte che non hanno fatto altro che accentuare le divisioni fra gli imprenditori genovesi, e fra il mondo marittimo portuale e quello espressione dellindustria manifatturiera, della piccola industria e dei servizi. A quel punto, si è chiamato fuori anche Edoardo Garrone, a causa degli impegni nellazienda di famiglia e in Confindustria (farà parte del Comitato di presidenza fino al maggio 2008), ma anche nella serena consapevolezza che insistere poteva rivelarsi dannoso per lunità della categoria.
Campo libero, dunque, per la nomina di un esponente super partes, autorevole, in grado di rappresentare tutti gli industriali e di raccogliere quindi la massima parte dei consensi. Un identikit che ha portato allingegner Malacalza. Il quale, «informato - come scrive - dai saggi sulle risultanze delle consultazioni e da Edoardo Garrone sulla sua indisponibilità», ha deciso di sciogliere le riserve e candidarsi alla presidenza di Confindustria Genova.
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