Malaria, 5 dollari agli uomini-cavia

Cavie umane per gli esperimenti sulla malaria in cambio di 5 dollari al giorno: la denuncia è di un senatore brasiliano, che ha voluto rendere pubblica una quotidiana violazione dei diritti umani nello stato di Amapà. In questo Stato del Brasile, infatti, molta gente di Sao Raimundo do Pirativa e di Sao Joao de Matapin ha accettato di far da cavia per gli studi sulla malaria: persone poverissime, che non riescono a sfamare sé e la propria famiglia, talmente disperate da accettare di sottoporsi agli esperimenti in cambio di 5-20 dollari al giorno. La dura denuncia è stata pronunciata da Cristovam Buarque, presidente della Commissione dei diritti umani del Senato: il politico brasiliano ha anche spiegato che i «volontari», tutti uomini, avevano il compito di catturare 25 zanzare alla volta, rinchiudendole in un vasetto, per poi liberarle su una gamba e lasciarsi pungere fino a quando, gli insetti non fossero caduti, ormai sazi di sangue umano. Ogni cavia doveva sottoporsi alla puntura da parte di almeno cento zanzare. «Non so che cosa sia più triste - ha commentato il senatore Buarque -, se sentire che la gente sapeva di correre il rischio di ammalarsi o sapere che lo ha fatto per denaro, oppure, ancora, ascoltare chi si è lamentato perché ho fatto sospendere la ricerca». È quanto è successo nelle due località: molti, privati dell’unica fonte di reddito, piuttosto che ricadere nella disperazione avrebbero preferito continuare a correre un rischio mortale.

In una delle due cittadine il 50 per cento della popolazione ora ha la malaria; non si può affermare con certezza che la ricerca sia l’unica causa del diffondersi della malattia ma il senatore ha sottolineato che fra la gente della zona per mesi non erano stati registrati nuovi casi.

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