Si è cosparsa di benzina e si è data fuoco, a sei metri dallarea che delimita lingresso del Quirinale. Marianna Randazzo, 64 anni, originaria di San Cono (Catania), in pochi attimi si è trasformata in una torcia umana per protestare contro la sanità.
La donna, malata da tempo, voleva morire ma è stata salvata da due poliziotti e da un vice questore di guardia alla piazza, che si sono immediatamente dati da fare per soccorrerla, e lhanno consegnata nelle mani del servizio sanitario del Quirinale. Ora si trova nel reparto Grandi Ustianati del S. Eugenio, insieme allagente Francesco Marcisano che, nel lanciarsi con una coperta sulla poveretta per spegnere le fiamme, si è bruciato le mani. Non è la prima volta che il Quirinale viene scelto come luogo per un tentativo di suicidio: il 26 settembre 2000 un uomo di 33 anni aveva inscenato una protesta puntandosi un cacciavite al petto, ma era stato bloccato e arrestato dai carabinieri. Doveva scontare due anni di carcere per reati contro il patrimonio.
Marianna Randazzo, invece, era malata da tempo e le sue disavventure negli ospedali pubblici, le sue vicessitudi con i medici, le sue delusioni sullassistenza pubblica, le ha raccolte in un dossier che teneva nella borsa, poggiata su un muretto poco distante. In un biglietto ha scritto le sue ultime volontà, poi ha atteso lattimo buono e si è completamente cosparsa di alcol, accendendo la fiamma. Ma sono intervenuti i poliziotti, i sanitari del Quirinale e unambulanza del 118, che lha trasportata in codice rosso al Reparto Grandi Ustionati del S. Eugenio, dove è stata ricoverata per bruciature di secondo e terzo grado sul 60 per cento del corpo, in particolare su torace, braccia e volto. Il caso è ora nelle mani dellIspettorato di polizia del Quirinale. La vicenda di Marianna Randazzo era stata già nel 2004 al centro di uninterrogazione al ministro della Salute.
Linterrogazione segnalava che la Randazzo si era sottoposta nel 2001 a una isteroscopia per un adenocarcinoma endometriale e poi a un intervento chirurgico presso la divisione ginecologia e ostetricia dellAzienda Ospedaliera Pisana. La donna aveva segnalato allequipe chirurgica la sua allergia ai metalli, e in modo specifico al nichel.
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