Da una parte 974 immigrati irregolari, dall'altra 981 pazienti italiani. Tutti visitati nel mese di ottobre negli ambulatori di medicina generale e poi confrontati. Salute e confronto per mettere in luce le diverse patologie. «In ospedale, nelle camere di degenza, o nelle sale d'attesa degli ambulatori medici, quando è presente un immigrato sono stato più volte avvicinato da pazienti italiani che, sottovoce, mi hanno chiesto: Dottore, non sarà pericoloso? Non avrà malattie contagiose?» Da qui ha preso il via la ricerca, prima in Italia condotta da Guglielmo Meregalli medico specialista in Pneumologia e Allergologia dell'università Bicocca, in collaborazione con il Naga dove medici volontari offrono visite ambulatoriali agli stranieri senza permesso di soggiorno. «Da richieste di questo tipo è nata l'idea di svolgere un confronto tra le patologie di "noi" italiani e quelle dei cittadini stranieri irregolari - ha spiegato il medico -, un confronto che ha permesso di raccogliere risultati di estremo interesse: dai dati raccolti, possiamo affermare che complessivamente non ci sono differenze significative circa le patologie riscontrate nei cittadini stranieri irregolari e nei pazienti italiani». Su una popolazione tra i 18 ed i 50 anni lo studio ha indagato le seguenti aree: apparato osteomuscolare, respiratorio, gastroenterico, cardiovascolare, genitourinario, problemi ginecologici, malattie metaboliche, malattie psichiche, malattie trasmesse sessualmente, malattie gravi e tubercolosi.
I risultati, su pazienti di età media di 35 anni al Naga, e di 36 presso gli ambulatori di Monza, dimostrano che le malattie ginecologiche, dell'apparto genitourinario, cardiovascolari, metaboliche ed endocrine incidono egualmente nella popolazione immigrata irregolare e in quella italiana.
Gli immigrati irregolari visitati provengono: 35% dal Nord Africa 26% dal Centro-Sud America 18% dall'Asia 11% dall'Europa dell'Est 10% dall'Africa Sub-saharia. I nostri dati confermano l'elevata incidenza di queste patologie, ma il «gruppo di controllo» (pazienti italiani) permette di osservare che i cittadini stranieri irregolari soffrono di un numero maggiore di patologie dell'apparato osteomuscolare rispetto agli italiani di Monza, in particolare dolori acuti e lombosciatalgia, presentando invece una minore incidenza di patologie respiratorie e gastroenteriche, malgrado le difficili condizioni materiali e psichiche nelle quali vivono. Le malattie della pelle sono molto più diffuse negli immigrati irregolari, in particolare eczema ed infezioni della pelle. Le informazioni ottenibili da questo studio non permettono di capire quanto incidano fattori genetici e quanto fattori correlati alle condizioni di vita, o altri eventuali fattori. Le malattie trasmesse sessualmente sono più frequenti negli immigrati irregolari. I risultati dell'indagine indicano una maggior incidenza delle malattie psichiche tra gli italiani: ansia, depressione e anoressia mentale sono meno presenti tra i cittadini stranieri irregolari. Stesso discorso per quanto riguarda i tumori: nessuno degli irregolari che si è presentato in ambulatorio soffriva o aveva sofferto di tumore. Infine la tubercolosi: negli ultimi 20 anni l'incidenza nella popolazione italiana è sostanzialmente stabile (11 nuovi casi all'anno ogni 100.000 abitanti). L'elevata frequenza della malattia tubercolare nella popolazione immigrata rappresenta tuttora un problema aperto. In Italia l'incidenza di TBC tra gli immigrati si ipotizza che sia di 50 casi su 100.000 persone, circa 5 volte superiore all'incidenza nella popolazione autoctona (11/100.000).
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