La «maledizione» di Quinto: salta la frittura dei cicciarelli

La morte sulla barca di un pescatore fa rimandare la festa A febbraio annullata la sfilata dei carri

Francesca Nacini

Forse non sarà il sortilegio azteco che perseguitava Johnny Depp e Orlando Bloom nel film «La maledizione della prima luna», ma sicuramente quella che, da qualche mese, rovina la feste in piazza a Quinto è una sfortuna in qualche modo un po’ strana. Già a febbraio, su quella che doveva essere una divertente sfilata di carri in occasione del Carnevale, si abbattè un tal nubifragio che la manifestazione fu parzialmente sospesa: per evitare incidenti, i diciotto cavalli adibiti al traino furono lasciati nelle stalle e i cittadini si dovettero accontentare di simpatici pagliacci a bordo strada e dell’accoglienza «asciutta» dei negozianti Civ.
Domenica la «maledizione» è tornata, come ogni «incantesimo a lungo termine» che si rispetti, e per la graziosa Festa del Mare in programma nel pomeriggio non tutto è filato proprio liscio. I tanto attesi Cicciarelli di Noli, infatti, invece di balzare, fritti, nelle bramose fauci dei numerosi partecipanti alla manifestazione, sono finiti sotto il controllo della polizia giudiziaria, obbligata al sequestro del pescato dopo la morte per infarto di un uomo dell’associazione pescatori sportivi dilettanti Rio S. Pietro. La disgrazia è avvenuta al ritorno a Quinto delle imbarcazioni e ha logicamente soffocato lo spirito gioioso della festa. Al posto della benedizione dei lussotti, quindi, ha avuto luogo un commosso ricordo dello sfortunato pescatore e sono poi stati distribuiti pezzi di focaccia, anguria e gelati a tutti coloro che, comunque, affollavano la spiaggia di Bagnara. Dario Di Giorgi, uno degli organizzatori, assicura che la mancata frittura verrà recuperata al più presto, magari già nelle manifestazioni in programma per il 1° luglio; purtroppo, però, per Quinto, l’aria di «maledizione» comincia a gravare pesante, suscitando dubbi, domande e ilarità nella gente. Sicuramente la colpa non è da cercare nella pigrizia o indolenza delle associazioni locali che da mesi si danno da fare per valorizzare l’area, anche con idee inedite come quella del «Fumetto in strada» che proprio domenica ha debuttato e che per due settimane terrà compagnia agli abitanti con simpatiche tavole a china di Federico Franzò.
E allora chi o cosa incolpare? Non sarà mica tutto da imputare a Cristoforo Colombo, originario proprio di Quinto, e ai suoi viaggi in aree lontanamente azteche? Chissà, non si saprà mai.

Quel che è certo è che proprio intorno alla figura dell’illustre genovese il Centro Integrato di Quinto al mare sta organizzando il prossimo carnevale e forse quest’omaggio aiuterà il quartiere a riconquistare i propri legittimi spazi di festeggiamento nelle pieghe di una sorte veramente birichina.

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