A Malpensa allarme nel settore merci: chiude Cargoitalia

Malpensa incassa un altro colpo, l’ennesimo dell’anno. Stavolta la crisi tocca il settore delle merci, fiore all’occhiello dell’aeroporto. I soci di Cargoitalia, la compagnia aerea merci nata da Alitalia Cargo nel 2008, poco prima di Natale hanno annunciato la liquidazione volontaria. Che di fatto si può considerare un fallimento. La società infatti ha chiuso i sette mesi del 2011 con una perdita di oltre 10 milioni di euro. Sarebbe servita una nuova iniezione di capitale ma nessuno dei soci, in una fase delicata come questa, è stato disponibile a sborsare altro denaro. E con tutta probabilità le banche non avrebbero dato né fiducia né credito. Per Malpensa significa, in questa prima fase, almeno trenta posti di lavoro a rischio e una fetta di mercato persa. Preoccupati i sindacati, appena convocati per una valutazione di merito sulla procedura. «La notizia ci ha lasciati di stucco - spiega Franco Brioschi, responsabile Trasporti della Cgil - Il settore Cargo infatti è quello che dovrebbe destare meno preoccupazioni. Credo comunque si tratti di un caso isolato che cercheremo di gestire al meglio, soprattutto per tutelare i lavoratori». I dipendenti arruolati dalla compagnia dal 2008 sono un centinaio, tra cui anche alcuni piloti messi in cassa integrazione da Alitalia dopo l’abbandono dello scalo. La società cargo infatti era nata proprio mentre la compagnia di bandiera se ne stava andando a Fiumicino. All’epoca furono rilevati il ramo cargo di Alitalia e la vecchia gestione Cargoitalia in chiusura.
Cargoitalia è stata messa in ginocchio dalla concorrenza delle altre compagnie straniere che operano su Malpensa, più snelle e, forse, meno costose. Da qui un ricorso, presentato dalla compagnia al Tar del Lazio contro Enac. Tra le varie accuse anche la cosiddetta legge salva-Malpensa, che concedeva indiscriminatamente collegamenti intercontinentali alle compagnie straniere «senza condizioni di reciprocità per il vettore nazionale come previsto in tutti gli altri paesi». Il crollo quindi è stato inevitabile e il deficit è diventato sempre più grosso, fino a raggiungere una cifra da crack.
Il fallimento di Cargoitalia stona con i numeri vantati da Malpensa per il bilancio 2011: con 85 voli alla settimana e 430mila tonnellate di container trasportati, lo scalo detiene un autentico record nel settore. Anzi, grazie al cargo rimette a posto i bilanci e compensa i divorzi celebri di compagnie importanti, come Air France e Lufthansa. «Rispetto a una situazione compromessa nel trasporto passeggeri - spiega Brioschi - con l’addio di Air France e il trasloco di Klm a Linate previsto per la prossima primavera, il cargo sembrava tenere. L’import è fermo ma il dato sulle merci è positivo». Oltre 180 le destinazioni raggiunte dai voli cargo di Malpensa e qualche punta di diamante.

Un esempio? Il Cargolux più grande del mondo che una volta a settimana parte dalle piste del bistrattato scalo lombardo con destinazione San Paolo, Brasile. Anche stavolta, nonostante l’affossamento di Cargoitalia, Malpensa se la cava e si tiene stretta la sua quota di mercato, pari al 50% nel settore merci.

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