Anche senza Lufthansa Malpensa andrà avanti. Il giorno dopo la notizia dellabbandono della compagnia tedesca, si cerca già di guardare al futuro. Senza dover fermare il percorso verso il rilancio dello scalo. Sea, la società che gestisce laeroporto, precisa che Lufthansa è «solo uno dei 110 vettori di Malpensa» e «nessuna destinazione rimarrà scoperta». Né quelle italiane né quelle europee. E poi, dopo la botta ricevuta da Alitalia, il trasloco di Lufthansa sembra, almeno in apparenza, una passeggiata. «I numeri - spiega il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni - sono minimi o comunque contenuti. Si parla di un 2 o al massimo 3% di riduzione del traffico. Lo scalo, che ha dimostrato in questi anni di saper crescere nonostante le difficoltà, anche in questa situazione saprà reagire molto bene».
Ottimista anche il sindaco Letizia Moratti: «Sono molto serena sulla quotazione di Sea. Lufthansa è marginale rispetto ai tantissimi vettori che la società conta». Ma, da bravo grillo parlante, a ricordare al sindaco le dichiarazioni di un mese fa ci pensa Manfredi Palmeri (Terzo Polo), aspirante sindaco escluso dal ballottaggio: «Un mese fa la Moratti sceglieva Lufthansa come possibile vettore chiave per lo sviluppo di Malpensa quale hub. Oggi, dimenticando lenfasi con cui sottolineava limportanza di Lufhtansa in entrata, ne minimizza la rilevanza in uscita».
Una notizia così a pochi giorni dal voto non pare neanche il vero al candidato anti-Moratti, Giuliano Pisapia, che cavalca la decisione della compagnia aerea tedesca per sostenere che le politiche degli ultimi anni sullaeroporto sono state fallimentari. E che labbandono di Lufthansa «è il segnale della sfiducia che lEuropa nutre verso il centrodestra e in particolare verso lattuale sindaco di Milano».
Facendo unanalisi più tecnica e meno «di pancia», lassessore lombardo Raffaele Cattaneo si sofferma sugli errori della compagnia tedesca: «Ha puntato sulle rotte a medio raggio senza riuscire a competere con le compagnie low cost. Noi invece - spiega - avevamo chiesto a Lufthansa di coprire le rotte intercontinentali lasciate scoperte da Alitalia». E forse quello sarebbe stato un investimento migliore.
A fianco di un Giuseppe Bonomi (presidente di Sea) che non prevede contraccolpi, ci sono i sindacati che invece entrano in allarme e temono ricadute sulloccupazione. «Intravediamo il rischio - interviene Onorio Rosati, segretario generale della Cgil di Milano - di un ridimensionamento complessivo dellaeroporto con possibili ricadute sulloccupazione, a cominciare dal personale della Sea». Per di più i sindacalisti lanciano lallarme Expo, danneggiato dalla sorpresa di Lufthansa.
Perché si corra velocemente ai ripari, lUdc regionale presenta uninterrogazione rivolta a Formigoni e Cattaneo.
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