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La mamma del bimbo scomparso e ritrovato: "Ho inventato tutto"

Torino: la donna di origini marocchine, avrebbe agito per proteggere il figlio di 18 mesi. Il padre del piccolo, algerino irregolare, avrebbe minacciato di portarlo via. Denunciata con altre tre persone

La mamma del bimbo scomparso 
e ritrovato: "Ho inventato tutto"

Torino - Prima la denuncia della scomparsa del figlio, poi alle prime contestazioni ha negato, quindi ha ammesso di essere stata lei ad aver inscenato tutto. E' stato solo dopo molte ore che la mamma ha raccontato alla polizia come erano andate realmente le cose e che il bimbo di 18 mesi scomparso e ritrovato nel giro di 24 ore, e per la cui incolumità si era temuto, non era in realtà mai stato perso di vista. Ora il bambino è stato intanto affidato alle cure di un parente della donna, una trentatreenne originaria del Marocco.

La donna di origini marocchine, è stata denunciata per simulazione di reato e procurato allarme. Secondo quanto spiegato in questura, avrebbe agito con uno scopo protettivo nei confronti del bambino. In precedenza il padre del piccolo, un algerino irregolare, avrebbe minacciato di portarlo via con sé. Esclusa dagli investigatori, invece, l'ipotesi - pure presa in considerazione ieri - che la donna abbia agito per cercare di far tornare il suo ex da lei. Con la mamma sono state denunciate altre tre persone, delle quali non è stata fornita l'identità, ma che potrebbero essere tra i familiari della donna che hanno custodito il bambino durante la finta sparizione. Il bimbo è stato trovato ieri sera attorno alle 20 in via Buniva, nei pressi dell'abitazione dove vive la sorella della mamma del piccolo, casa nella quale il bambino avrebbe trascorso la notte e che gli agenti della Squadra mobile stavano per perquisire.

Erano diversi, i particolari a non tornare nel racconto di Fatima. "Adam era lì vicino allo scivolo, davanti a me, ma ad un tratto non l'ho più visto", ha raccontato alla polizia a notte fonda. Eppure alcuni testimoni che ieri sera si trovavano ai giardinetti di piazza Toti, non confermano la presenza della donna e, tantomeno, del bambino. Le ricerche sono scattate subito. Prima nei pressi dei giardini, poi con l'aiuto dei vigili del fuoco lungo le sponde del Po e del fiume Dora, che circondano il quartiere Vanchiglietta, una sottile striscia di terra in mezzo ai due corsi d'acqua a ridosso del centro di Torino. Del piccolo, però, nessuna traccia. Allora gli investigatori della squadra mobile e del Commissariato Dora Vanchiglia hanno iniziato a fare domande a parenti e amici della donna. Anche il padre (nella foto), un algerino clandestino con alcuni precedenti penali alle spalle, è stato a lungo ascoltato in questura.

La coppia si era separata da alcuni mesi e i loro rapporti, a quanto risulta, non erano dei migliori. Lo scorso marzo ci sarebbe stata addirittura una denuncia della donna nei confronti dell'ex compagno per maltrattamenti e per aver tentato di sottrarle il figlio. Le litigate, tra i due, erano frequenti. E in una delle ultime, all'inizio di giugno, sembra che l'ex convivente avesse minacciato la donna di "sparire per sempre", portandosi via il bambino. Ma anche la posizione della madre, che ha altri due figli più grandi affidati a una comunità, è finita sotto la lente di ingrandimento degli agenti. Che, mentre si recavano presso l'abitazione di alcuni suoi parenti per perquisirla, hanno notato il bambino seduto su un marciapiede di via Buniva, qualche isolato più in là rispetto alla zona della scomparsa. Le sue condizioni sono buone.

Ha trascorso la notte al caldo e, sicuramente, qualcuno si è preso cura di lui mentre la madre e il padre erano in questura, a raccontare la loro versione dei fatti.

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