Tutto ma non le modelle. Auto, «punkabbestia», pedane sportive, mercatini sì, ma la moda non può starci, lì alla loggia Dei Mercanti, sotto quegli archi di rara bellezza che ospitano un sacrario dedicato alla memoria dei caduti per la libertà. La moda è una profanazione, secondo lAnpi che ha chiamato alla mobilitazione i milanesi, contro la scelta di utilizzare la loggia come «location» per le sfilate forzatamente trasferite da piazza Duomo, prenotata a fine settembre dallinsediamento del nuovo arcivescovo. La vicenda è delicata. LAnpi ha posto il suo veto perché il luogo ha «un grande significato per Milano, città medaglia doro della Resistenza». E con i suoi vertici, lAssociazione dei partigiani ricorda al sindaco, Giuliano Pisapia, che nel suo programma «veniva riaffermato il riconoscimento del ruolo di Milano come capitale della Resistenza». Eppure non si può negare che anche la moda sia una cosa seria, a Milano, per leconomia della città e la sua immagine nel mondo. Ne ha unidea lassessore delegato alla Moda, Stefano Boeri, che ha cercato di spiegare. «Lubicazione dellallestimento nella Loggia dei Mercanti durante la Settimana della Moda - ha detto - è una soluzione demergenza».
Sebbene seria, la questione assume contorni piuttosto singolari quando si va a scorrere lelenco dei firmatari lappello dellAnpi, «La loggia Dei Mercanti non si tocca», perché al primo posto figura linsigne architetto Cini Boeri, madre di Stefano, che concede: «È una grossa grana, ne ho parlato anche con lassessore (si presume il figlio, ndr) e capisco la difficoltà, dovendo tenere fede ad accordi triennali presi dalla precedente amministrazione. Ma sono certa che rivedranno la decisione». Insomma la madre non molla.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.