"Non sapevamo nulla di quello che lui le faceva purtroppo, per noi era una relazione sentimentale normale, lei non ci diceva nulla delle violenze". È un passaggio della deposizione in Procura di ieri mattina di Una Smirnova (nella foto con il compagno) madre di Pamela Genini la 29enne uccisa con più di 30 coltellate dal 52enne Gianluca Soncin martedì scorso, 14 ottobre. Sempre ieri è stato sentito a verbale, nelle indagini della Squadra mobile coordinate dall'aggiunta Letizia Mannella e dalla pm Alessia Menegazzo, anche il fratello della giovane e pure da quella testimonianza è venuto fuori che la famiglia non era a conoscenza delle violenze e dei soprusi che la modella e imprenditrice ha subito per circa un anno e mezzo.
Già martedì la Smirnova aveva dichiarato che se tutte le amiche della figlia sapevano della situazione di violenze e soprusi avrebbero dovuto denunciare il 52enne. "L'hanno lasciata sola" ha detto la madre di Pamela. Ai media la donna ha pure raccontato dell'intenzione di Soncin di sposare Pamela, una proposta che le era arrivata via telefono: "Mi sembrava gentile, ma poi si è rivelato un mostro".
La mamma di Pamela, da quanto si è saputo, ha quindi anche spiegato di aver visto che la figlia si era fatta curare un dito rotto, dopo il pestaggio subito a Cervia il 3 settembre dell'anno scorso, ma ha anche spiegato che lei non sapeva affatto che era stato lui a romperglielo. Altre deposizioni, dunque, da cui emerge che Pamela non parlava mai in famiglia di quel "rapporto tossico".