«Mamma Rosa gli chiese di proteggermi E lui l’ha fatto»

I ricordi intimi legati a numerose conversazioni «con un uomo forte», sono inaspettatamente moltissimi, e il premier li ha raccontati ieri in una serie di interviste televisive alla vigilia delle celebrazioni della beatificazione del papa polacco. Proprio ricordando Wojtyla, Berlusconi ha chiarito che a suo parere «il parlamento non dovrebbe mai varare nessuna legge contraria alla tradizione cristiana».
A Roma da questa mattina inizierà il grande afflusso di pellegrini verso piazza San Pietro e il Circo Massimo, dove a partire dalle 19 si svolgerà la veglia notturna di preghiera. La bara di Giovanni Paolo II è stata estratta dalle Grotte vaticane e domani sarà mostrata ai fedeli. Saranno due donne, la suora che lo ha servito per 27 anni, suor Tobian, e suor Marie Simon-Pierre, guarita in modo miracoloso, a portare in un’ampolla il sangue di Giovanni Paolo II in un reliquiario. Per la cerimonia di domenica sono attese 87 delegazioni ufficiali e 20 capi di Stato. Quella italiana sarà guidata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. I pellegrini saranno probabilmente «più di 5 milioni», ha detto Berlusconi, ricordando la figura del Papa beato.
Ad appena un anno dall’inizio del Pontificato, Giovanni Paolo II incontrò per la prima volta un Berlusconi ancora lontanissimo dall’entrare in politica: «Ci fece l’onore di ricevere tutta la squadra». Berlusconi e il Milan a San Pietro: «Ci disse: voi andate in trasferta e anche io spesso sono in trasferta, perchè non sono un Papa che resta prigioniero del Vaticano, ma voglio superare la soglia di ogni casa». E così fu senza dubbio, Giovanni Paolo II fu «il Papa che più di tutti ha portato il saluto della Chiesa nei paesi del mondo», lo ricorda adesso il Cavaliere. Con Wojtyla, Berlusconi parlava anche di cose «di governo». E lui «era sempre informato, era dentro i problemi italiani». Ma gli chiedeva anche «consigli», portandogli «a volte i miei problemi e chiedendogli cosa ne pensasse». Il Papa rispondeva sempre «con la sua grande esperienza». Era un «naturale comunicatore».

Con «l’invito costantemente rivolto a tutti ad avere coraggio». E un «miracolo» di Wojtyla fu «il crollo dei regimi comunisti dell’est». Il suo Pontificato «ha cambiato - ha concluso il premier - la storia del mondo».
EFo

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