Mamma Rosa porta l’assegno ai nonni L’abbraccio con una compagna di scuola

Al Trivulzio porta i 500mila euro che aveva promesso agli anziani

L’aveva detto e ha mantenuto. Un assegno per gli anziani del Pio Albergo Trivulzio, promesso durante la visita con il figlio Silvio e l’allora candidato sindaco Letizia Moratti. Cinquecentomila euro che mamma Rosa Berlusconi ha voluto consegnare personalmente. Ieri mattina, all’improvviso, senza troppo clamore, senza far sapere nulla a nessuno. Niente annuncio ai dirigenti, nessuna pubblicità ai giornali. E non stupisca il resoconto che segue, frutto solo dello stupore di un involontario partecipante all’insolita visita.
L’arrivo mezz’ora dopo le undici. Con i responsabili del Pio XI colti assolutamente di sorpresa. Un reparto di lunga degenza, affollato di vecchietti con poca speranza di riveder casa. Forse per questo lo ha scelto mamma Rosa. O forse perché lì sapeva di poter trovare una coetanea, una compagna dei tempi della scuola abbracciata quasi novant’anni dopo. Increduli arrivano il professor Emilio Trabucchi, presidente del Trivulzio, il dg Piercarlo Marchetti, il direttore sociale Fabio Nitti, il primario Stefano Carugo. Le due donne non frenano le lacrime. Incredibilmente lucida mamma Rosa, più in difficoltà la vecchia amica colpita da ictus. «Ma l’incontro - raccontano gli infermieri che l’accudiscono quotidianamente - l’ha come risvegliata. È incredibile come una donna che non parla e solitamente sembra assopita abbia invece riconosciuto l’amica». «Ti ricordi - le parole di mamma Rosa -, tu facevi i cappellini. Eri bravissima e io alcuni di quelli li conservo ancora». E poi via a ricordare di altre compagne di classe. Arrivano i salatini per un rinfresco improvvisato. «Ma cosa fate? Ma perché tutta questa attenzione - si schermisce mamma Rosa -, io non sono nessuno». Non la pensa così un’anziana che guarda con un po d’invidia e con il cinismo tipico degli anziani la compagna di degenza. E le invia un messaggio un po’ ruvido. «Ha abbracciato la mamma di Berlusconi, adesso può morire felice». «Una scena di grande umanità - racconta il professor Carugo -.

Mi ha colpito la modestia di una donna che fa beneficenza di nascosto e l’incredibile duetto di due donne che dopo novant’anni ricordano tutto». Poi i saluti. «Tornerò a trovarti - assicura mamma Berlusconi -. Così stiamo ancora un po’ insieme».

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