MAMMUCARI, LO «STUZZICA-MOIGE»

I più smaliziati osservatori di cose televisive si erano sempre chiesti fino a quando la nostra tivù, pur abbastanza disinvolta nelle forzature spettacolari visibili soprattutto nel campo dei reality, sarebbe riuscita a rimanere distante dalle esagerazioni volutamente spinte di certi show americani, che da anni hanno imboccato la strada della provocazione a tutti i costi: lì le «prove di sadismo» sono ad esempio di regola, il clima sopra le righe costante, le goliardate sessuali all'ordine del giorno, nei talk show si arriva spesso a darsi le sedie in testa e tutto questo fa parte dell'altra faccia dell'America televisiva, la metà del cielo che abbassa la media di un'offerta che in altri campi (come la fiction seriale) è invece di alto livello. Ebbene, questo tipo di ritardo si sta evidentemente colmando come si ha modo di appurare vedendo Distraction (martedì su Italia 1, ore 21), spettacolo che più si avvicina all'esempio di certi show all'americana. Nel nuovo programma di Teo Mammucari, che non per niente è la trasposizione di un format anglo-americano, c'è il sadismo (i concorrenti del quiz toccano pulsanti con la scossa, si devono rompere uova sulla testa, sono costretti a tagliuzzarsi il naso mettendolo tra le pale di un ventilatore), c'è la voglia di far parlare di sé a prescindere (un gruppo di disturbatori nudi, anche se non visibili integralmente dai telespettatori, distrae i concorrenti impegnati nelle risposte dentro una cabina telefonica), ci sono gli ammiccamenti goliardico sessuali (in una sorta di botola un gruppo di ragazzotti sbircia le mutande della valletta Gabriela Barros), a un certo punto c'è una scena in cui due wrestler mimano uno stupro su Carmen Di Pietro, adeguandosi al genere di immagini che è facile intercettare sui canali via cavo americani. Mancano per il momento le sedie in testa e l'aggressione (che molti sottoscriverebbero con entusiasmo) al conduttore, ma non bisogna essere impazienti, prima o poi importeremo anche queste. Il tutto per far parlare del programma ancor prima della messa in onda, strappando poi ottimi risultati d'audience nel solco di una facile fortuna che arride, ad ogni latitudine, a questo genere di spettacolo. Teo Mammucari, che aveva fatto irruzione con ben altre ambizioni nel firmamento televisivo, pare essersi ormai adeguato al ruolo di stuzzica-Moige. Per difendersi dalle accuse di trash ha già imparato come ci si comporta: si volta il collo indietro a indicare chi fa peggio, come è abitudine nel mondo televisivo.

Un mondo in cui anche l'ultimo degli ultimi, quello che proprio non può voltarsi indietro perché peggio di lui non c'è nessuno, riuscirebbe a sua volta a consolarsi facendo notare che, almeno, non rischia il torcicollo.

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