Manca ancora il numero legale, continua l’agonia del Pgt

Più che un passaggio in aula, è diventata un’agonia. Con il destino del nuovo Piano di governo del territorio ormai legato a non si sa più nemmeno che cosa. Un guazzabuglio da cui sembra davvero difficile uscire. Ieri l’ennesimo fallimento della discussione in consiglio comunale. Già alle 18, senza nemmeno tirarla troppo per le lunghe, la caduta del numero legale. E tutti a casa.
Come al solito magrissimo il bilancio dell’ennesima inutile giornata. Un solo misero sub-emendamento al testo del Pgt presentato dall’assessore Carlo Masseroli e già i presenti in aula non erano più sufficienti a tenere aperta la seduta. Impietosi i numeri. È già la quindicesima volta in ventisei sedute dedicate al documento che dopo decenni dovrebbe sostituire il vecchio piano regolatore. Solo 24 i consiglieri ieri presenti all’appello del presidente del consiglio Manfredi Palmeri che non ha potuto che sospendere la seduta. Precisando, con un puntuale comunicato, che «restano da trattare 1.255 emendamenti sui 1.395 presentati». Una vera Caporetto, visto che finora ne sono stati esaminati 140 (di cui solo 4 nelle ultime 6 sedute): 56 sono stati approvati, 56 respinti, 24 ritirati e 4 considerati decaduti». Oggi alle 11 una nuova conferenza dei capigruppo e l’ufficio di presidenza per tentare una calendarizzazione delle sedute di questa settimana e nel pomeriggio, alle 15, tutti di nuovo in aula. In seconda convocazione e dunque con la necessità di numeri ridotti. Ridotti, ma probabilmente non ancora sufficienti per garantire al Pgt un percorso più sereno. Sembrano ancora inutili, infatti, i tentativi di maggioranza e opposizione di trovare un accordo. Soprattutto dopo il terremoto provocato dall’arresto del presidente della commissione Urbanistica Milko Pennisi. E in attesa, si dice, di nuovi sviluppi dell’inchiesta. Un clima che ha aggravato una situazione già di per sé piuttosto ingarbugliata. Con il sindaco Letizia Moratti che ieri mattina ha convocato i colonnelli del centrodestra a Palazzo Marino. Il Pgt non è una priorità e non è necessario, al contrario di quanto si diceva fino a non poche settimane fa, approvarlo prima delle elezioni regionali di fine marzo. Ma nonostante questo, sembra aver chiesto la Moratti ai suoi, sarebbe opportuno dare alla città qualche buon segnale.

Mostrare che qualche passo avanti si può fare per convincere chi andrà alle urne che Milano è ancora la città del buon governo. In serata l’incontro con il coordinatore del Pdl e presidente della Provincia Guido Podestà. Ufficialmente per parlare di sicurezza. Più probabilmente di urbanistica.

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