«Manca il personale» Le educatrici fanno sciopero della fame

Tre educatrici e un vigile urbano hanno cominciato ieri lo sciopero della fame per protestare contro le condizioni di lavoro e le carenze dei settori comunali dedicati ai servizi alla persona. «Sono mesi che denunciamo all’amministrazione comunale questa situazione - ha spiegato una delle educatrici, Mariangela Saggese - finora le risposte sono state ulteriori tagli».
La loro denuncia riguarda la «degradata qualità del servizio nelle scuole, nell’assistenza agli anziani, del disagio sociale. «Una situazione resa peggiore - affermano i sindacalisti Sdl (sindacato dei lavoratori intercategoriale) - da un sempre maggior numero di esternalizzazioni e privatizzazioni».
Il lavoratore della polizia locale protesta anche per l’assenza di una politica di prevenzione a difesa della salute. Davanti Palazzo Marino si svolgeranno iniziative di sostegno a chi attua lo sciopero della fame.
In base a quanto raccontano le educatrici, le situazioni più a rischio sembrano essere quelle nelle scuole materne e nei nidi. Ovunque è stato ridotto il personale ausiliario, che comprende custodi, bidelle, aiutanti. In un asilo, ad esempio, ne sono rimaste due e, spesso, a causa dei turni ne resta in servizio solo una.

«L’altro giorno durante un sopralluogo siamo arrivati in un momento in cui i bambini, fuori dalle aule, erano affidati alla custodia dell’ausiliaria - ha raccontato la sindacalista Saggese - ci siamo accorti che la dipendente si era messa vicina alla porta di entrata per controllare che i bambini non uscissero, ma dalla parte opposta c’era l’uscita di sicurezza che dava direttamente sulla strada e che qualunque bambino avrebbe potuto facilmente varcare spingendo il maniglione antipanico». In un nido invece pochi giorni fa sono crollati dei pannelli attorno al quale fino a qualche attimo prima stavano giocando i bambini.

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