Il mancato stragista nigeriano: sono innocente

Detroit Colpo di scena a Detroit. Si è dichiarato non colpevole Umar Farouk Abdulmutallab, il ventitreenne nigeriano che ha cercato di far esplodere un volo in atterraggio nella città del Michigan, il giorno di Natale. Di fronte al giudice americano per la prima volta dopo il rinvio a giudizio, Adbulmutallab deve rispondere di sei capi di imputazione per tentato omicidio e per il tentativo di usare armi di distruzione di massa a bordo di un aereo.
Il giovane nigeriano, che è figlio di uno degli uomini più in vista del suo Paese, rischia il carcere a vita ma non la pena di morte: questo perché nel suo tentativo di far esplodere il volo della Delta Airlines proveniente da Amsterdam non ha in realtà ucciso nessuno, al di là delle sue più che evidenti intenzioni.
La dichiarazione di non colpevolezza, secondo gli addetti ai lavori, è un semplice passaggio procedurale che consente al legale d’ufficio di Abdulmutallab di studiare la linea di difesa per il suo assistito. Dal momento del suo arresto il nigeriano, sospettato di legami con Al Qaida, avrebbe fornito agli investigatori importanti informazioni di intelligence: in particolare avrebbe confermato di essere stato addestrato per circa un mese nello Yemen, dove secondo le sue dichiarazioni si trovano numerose cellule terroristiche composte da latitanti attivi nel movimento integralista fondato da Osama Bin Laden. Alcuni di loro sono ex detenuti della prigione militare di Guantanamo, che il presidente Barack Obama si è impegnato a smantellare.
Abdulmutallab è entrato nel tribunale di Detroit sostenuto dagli agenti della sicurezza, rendendo così evidenti le conseguenze delle ustioni che ha patito nel tentativo di compiere l’attentato: l’esplosivo che nascondeva negli slip ha infatti provocato un principio di incendio, anziché esplodere. L’udienza è durata in tutto pochi minuti.


Proprio ieri un docente dell’istituto di lingue di Sanaa nello Yemen presso il quale Abdulmutallab aveva studiato, ha definito il giovane nigeriano «uno studente modello» e ha negato che nella sua scuola fosse diffuso l’estremismo islamico.

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