ManchesterSabato Sir Alex, decano della Premier League, festeggiava con un successo il suo regno lungo 24 anni. Domenica il suo dirimpettaio salvava la panchina vincendo sul campo del West Bromich. Ma se questa sera il Manchester City dovesse perdere il derby contro lo United i processi a Mancini riprenderanno subito. Più feroci e spietati che mai. Ferguson contro Mancini, derby dellEastlands. Sarebbe potuto essere Rooney contro Balotelli, ma il primo è negli Stati Uniti per completare la riabilitazione alla caviglia, il secondo è squalificato (confermate le tre giornate). Non potrà dunque contare sul suo alleato più fidato Mancio per evitare lepilogo dellanno scorso, lamara beffa allultimo minuto. Perché anche a Manchester oggi più che mai - il derby non è una partita come le altre, ma La Partita.
In palio cè il primato cittadino, mai così incerto negli ultimi decenni. Lo sa Mancini, lo dice apertamente Ferguson. I milioni di Abu Dhabi hanno riacceso la rivalità. Il passaggio di Tevez dallOld Trafford al City of Manchester stadium è stato vissuto come un insopportabile oltraggio da una parte, un godurioso scippo dallaltra. Così come le sfarzose campagne acquisti del City nelle ultime due estati, proprio mentre lo United sposava il rigore dellauterity. Poco importa dunque che i Red Devils abbiano vinto 18 campionati mentre lultimo trofeo dei Citizens risalga al lontano 1976 (Coppa di Lega). La storia è cambiata. «Il mio City ha giocato alla pari gli ultimi tre derby contro lo United, ma questanno è diverso sferza i suoi Mancini -. Siamo cresciuti e abbiamo più consapevolezza. E quelli dello United sanno che adesso possiamo battere qualsiasi squadra».
Le ambizioni dello sceicco Mansour hanno riequilibrato la stracittadina a suon di petrodollari. Alimentando il sarcasmo di Sir Alex, 33 derby e 18 vittorie: «Nel calcio ci sono sempre stati club che spendevano più di altri. Di recente è stato il Chelsea, negli anni '50 il Sunderland. L'unica differenza è che per adesso il City non ha vinto nulla. Ed è impossibile dire se vinceranno mai un campionato. Ovviamente è meglio avere soldi che non averne. Ma la Premier è difficile e loro sono i primi a saperlo». Daltronde il suo United - secondo a due punti dalla capolista Chelsea rischia laggancio in caso di sconfitta. «Non c'è nulla di più gratificante che vincere un derby. Non importa quando e come, battere il City è un piacere speciale». Quattro squadre in cinque punti (City terzo, al fianco dellArsenal), Premier League allinsegna dellequilibrio. Non per Mancini: «Continuo a pensare che il Chelsea vincerà il campionato. Sono la squadra più forte, con più esperienza. Ma nel calcio non vince sempre il migliore. E se a febbraio saremo ancora lì, beh ci proveremo. Per il momento mi interessa restare in scia delle prime e puntare al nostro obiettivo, il piazzamento in Champions».
Ma dopo unestate da 150 milioni di euro frenare le brame di una tifoseria vessata da oltre 30 anni di subalternità è impossibile. Anche per questo Mancini è condannato ogni settimana ad affrontare partite da ultima spiaggia. L'indulgenza, per un club accusato di voler comprare il successo, non esiste. Solo le vittorie sul campo possono riscattare il City, garantirgli un posto nel pantheon del calcio inglese.
Mancini e il derby che può cambiare la vita
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