Mancini: «Vinciamo la prima e diamo la caccia alla Juve»

Il tecnico vuole subito i 3 punti col Treviso: Recoba prende il posto di Martins, Figo parte in panchina

Mancini: «Vinciamo la prima e  diamo la caccia alla Juve»

nostro inviato

ad Appiano Gentile
Elementare Watson, l’odierno obiettivo di Roberto Mancini è uno solo e non poteva essere che quello: vincere la prima di campionato contro il neo promosso Treviso, all’esordio in serie A. Impresa titanica, non si direbbe proprio; non riuscire a superare i veneti per l’Inter sarebbe un’autentica Waterloo, ecco perché il tecnico nerazzurro predica prudenza e concentrazione. La lunga serie di pareggi nella parte iniziale della passata stagione l’ha evidentemente messo sul chi va là. «Il campionato è cosa diversa da tutte le altre competizioni, affrontiamo una squadra che non ha nulla da perdere, ecco perché occorre la massima concentrazione. Ci sarà da soffrire, ma vincere dipende esclusivamente da noi», afferma Mancini che, dopo il viaggio lampo per motivi familiari di Martins in Nigeria, ha visto il giocatore ieri in allenamento, forse un po’ stanco e acciaccato. Ecco perché Mancini potrebbe sostituirlo con Recoba («Ha le caratteristiche più simili al nigeriano. Questo potrebbe essere il suo anno, dipende solo da lui e dalla sua continuità») o anche con Cruz, uno che va d’accordo con tutti gli altri attaccanti.
L’attesa in casa nerazzurra è enorme, dopo il buon precampionato, così come la voglia di vedere in campo Luis Figo, il galattico che dovrebbe finalmente risolvere l’annoso problema delle fasce interiste. «Figo sta meglio e ha solo bisogno di giocare, anche se si è allenato poco insieme alla squadra», continua Mancini. «Questa è la prima settimana che siamo stati tutti insieme, ma a lui è mancato un lavoro di 8-10 giorni consecutivi con i compagni. È un campione e un grande professionista, su questo non c’è dubbio, il suo valore tecnico non si discute». Oggi Figo partirà in panchina, salvo poi subentrare per la gioia dei tifosi e di Massimo Moratti che l’ha fortemente voluto.
Mancini però ha l’imbarazzo della scelta. D’accordo i tanti impegni, ma anche la rosa è ampia e qualche mugugno nel gruppo s’è già sentito. Ecco allora la difesa d’ufficio di Mancini nei confronti di Cristiano Zanetti (Capello sarebbe disposto a metterci del suo pur di averlo nella Juventus): «È un giocatore importante per noi, ci saranno occasioni in cui giocherà 4-5 gare importanti di seguito e starà fuori qualcun altro. Cristiano sa che ho stima nei suoi confronti e che abbiamo bisogno di lui, ma ci saranno tante partite in questa stagione».
L’altro punto di domanda in casa Inter è la coesistenza Veron-Pizarro, un problema che fa sorridere Mancini. «Non ho difficoltà a farli giocare insieme. Se fossero sempre stati insieme e avessero giocato le partite in Inghilterra provando le nuove soluzioni, probabilmente oggi Veron e Pizarro giocherebbero già l’uno al fianco dell’altro. Giocando con loro due cambia un po’ il modulo, ecco perché dobbiamo provarlo bene in allenamento».
Chi invece è assolutamente indispensabile avere in campo è Adriano e Mancini lo conferma: «Adriano è un punto fermo. Non fa riferimento la sua partita di mercoledì scorso, non stava bene, ha avuto qualche problema di stomaco. Il Pallone d’oro? Può farcela, ha a disposizione tante manifestazioni per mettersi in evidenza». Il pronostico del tecnico nerazzurro è secco: «La favorita è sempre la Juve e non solo perché ha vinto l’ultimo scudetto. Si è rinforzata con Vieira, un calciatore straordinario e ha ritrovato Trezeguet, l’anno scorso a mezzo servizio». E sui tifosi interisti: «Per fortuna c’è la gente, vogliono vederci vincere e, per la loro passione, se lo meritano. Se poi arriva anche il bel gioco, meglio. Vogliono lo scudetto e anche divertirsi, cercheremo di accontentarli».
Su due fatti però Mancini appare critico: Samuel e Collina.

«Incredibile la squalifica di Samuel. Quanto a Collina, è un grande arbitro, deve restare in A. Meglio per lui se ha fatto un contratto con la Opel, inutile tirare in ballo queste cose per uno che è tra i più grandi fischietti di sempre».

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