Manda l’amica del cuore a uccidere sua madre

GenovaL’eredità e gli attriti conseguenti ai risultati degli ultimi esami universitari che alla madre non andavano bene. Queste le motivazioni che avrebbero spinto una ragazza di 26 anni a far uccidere la madre. Solo che per sicario la ventiseienne non ha scelto proprio una professionista del mestiere, ma un’amica di 29 anni, così goffa nella sua azione da killer da scappare appena la donna ha reagito. Strana vicenda quella che è andata in scena venerdì sera nell’abitazione di Bordighera di Paola Berselli, 56 anni, milanese.
La donna stava trascorrendo qualche giorno di vacanza nella cittadina in provincia di Imperia quando al campanello della sua porta ha suonato Chiara Cortese Pellin, 29 anni, amica della figlia e volontaria della Croce Rossa. La ragazza, incensurata, è entrata nell’appartamento chiedendo un bicchiere d’acqua, poi si è diretta verso il bagno. Una scusa, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, per poter indossare un paio di guanti e pianificare l’aggressione. La ventinovenne, infatti, era armata di un coltello da macellaio e di un pestacarne e ha tentato di aggredire la madre dell’amica con l’obiettivo di ucciderla. La Pellin ha colpito alla testa la donna con il pestacarne con l’intenzione di stordirla per poi finirla a coltellate. Tentativo fallito davanti alla prontezza di Paola Berselli che, capite le intenzioni dell’amica della figlia, è riuscita a parare i colpi e a reagire alla giovane incensurata. Ha preso la ragazza per i capelli facendola fuggire. La signora ha chiamato il 118 e allertato i carabinieri che nel giro di poco tempo hanno intercettato l’aggressore e l’hanno portata in ospedale dove lo specialista ha detto che era lucida al momento di compiere il fatto. Paola Berselli è accompagnata in ospedale e medicata con una prognosi di cinque giorni.
Quello che più inquieta è tutto ciò che starebbe dietro al tentativo di una studentessa universitaria, volontaria della Cri e con un passato da baby sitter, ad armarsi per colpire la donna. A spiegarlo sarebbe stata lei stessa ai carabinieri di Bordighera confessando quanto organizzato con la complicità della figlia della Berselli, Federica Bellone, di 26 anni, che non andava d’accordo con la madre per vicende legate al suo curriculum universitario e per evitare di doverle rivelare di essere molto lontana dalla laurea. Agli investigatori ha spiegato di aver viaggiato da Milano a Bordighera con l’intenzione di uccidere la donna su commissione dell’amica. L’idea? Quella di spartirsi l’eredità dopo la morte della signora, tanto che anche il modo di agire della giovane sembrava studiato per non sbagliare il colpo: stordirla con il pestacarne e finirla con il coltello agendo con i guanti per non lasciare traccia. Secondo quanto trapelato, quello di Bordighera sarebbe stato solo l’ultimo di altri due tentativi di uccidere la madre da parte della figlia.

I due precedenti sarebbero falliti perché le persone incaricate si sarebbero tirate indietro all’ultimo momento. Da ieri anche la figlia della donna aggredita, Federica Bellone, è agli arresti nel carcere di Genova Pontedecimo. La Pellin, invece, ha già ottenuto i domiciliari.

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