Sono passati trent'anni da quando Nitto Santapaola, il boss catanese di Cosa nostra, officiò l'accordo che avrebbe governato Milano da allora in avanti: la mafia siciliana si faceva da parte e lasciava ufficialmente ai clan calabresi la gestione del traffico di droga sotto la Madonnina, ovvero il più grande mercato d'Italia. Poco è cambiato. E nel rapporto che la Dia di Milano ha inviato al Senato per fare il punto sulla penetrazione malavitosa nel capoluogo, il primo nome che compare è proprio quello di Santapaola che è da 23 anni in galera, ma continua a governare. «Nel semestre in esame (la seconda metà del 2015, ndr) non si sono verificati nella Regione episodi delittuosi immediatamente riconducibili a Cosa nostra.
E si rivela che «la Prefettura, in seguito a indagini dei centri Dia di Milano, Torino e Catania, ha emesso un provvedimento interdittivo nei confronti di una società con sede a Torino e legata alla famiglia Santapaola che aveva tentato di accreditarsi per i lavori della metropolitana di Milano».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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